PAOLA COPPOLA , la Repubblica 27/6/2011, 27 giugno 2011
LE FONTANELLE CON LE BOLLICINE È BOOM PER L´ACQUA PUBBLICA
Acqua pubblica, frizzante o liscia. Refrigerata, a chilometri zero e gratis per turisti e residenti, a Firenze. Scorga da una fontanella a Piazza della Signoria, da qualche giorno. È la prima in un centro storico: un´alternativa per gli stranieri, invece della bottiglietta venduta anche a tre euro. E, come ha annunciato il sindaco Renzi, anche un invito per tutti a bere di più l´acqua del rubinetto. L´esempio, ottenuta l´autorizzazione delle Soprintendenze, potrebbe presto essere imitato altrove. Con il nome di case dell´acqua, chioschi o fontanelli, questi erogatori, voluti dai Comuni, si stanno moltiplicando a vista d´occhio, guadagnando visibilità nei centri urbani. Se ne stimano circa 300, soprattutto nel centro-nord, una decina nati nell´ultimo mese. Prima nei parchi e nelle zone vicine ai parcheggi, poi in un supermercato come la Coop fiorentina di Gavinana e in alcune sedi Ikea. Le amministrazioni locali ne spingono il consumo: le fontanelle diventano luoghi per pubblicizzare iniziative ambientali, punti di dialogo e informazione. La disponibilità di acqua gassata, poi, asseconda il gusto tutto italiano per le bollicine (siamo i terzi al mondo per consumo di minerale). «Salvo la temperatura, non c´è quasi differenza con l´acqua del rubinetto, la gassata è la vera novità perché non potrebbe essere distribuita con i tubi dell´acquedotto», precisa Renato Drusiani, direttore servizi idrici e ambientali di Federutility. «Il successo è dovuto all´attenzione verso i temi ecologici e alla contrazione dei redditi in seguito alla crisi che fa preferire questi rifornimenti».
La struttura in stile liberty di Firenze non contiene cloro (eliminato con una filtrazione con carboni attivi) e l´acqua viene disinfettata con metodi fisici. Eroga acqua h24, che si può attingere portando un bicchiere o bottiglia da casa o usando quello riciclabile distribuito in loco. Premendo una volta il pulsante si ottiene la dose gassata o liscia per un bicchiere, premendo due volte la dose per una bottiglia da litro. Con questa fontanella, racconta Erasmo D´Angelis, presidente di Publiacqua, la società che assicura il servizio idrico a un terzo della popolazione toscana e che lo ha realizzato, «abbiamo rotto due tabù: quello dell´acquisto di acqua imbottigliata e quello che riguarda la presenza di quest´acqua nei centri storici. L´iniziativa ribadisce che l´acqua degli acquedotti non teme confronti ed è controllata; che si può risparmiare sull´acquisto di minerale e ridurre i rifiuti e lo smog dei trasporti». Fino al 2008 erano solo due, oggi in Toscana ci sono 140 strutture simili, in una decina si trova l´acqua frizzante. Diversi impianti in Piemonte, Emilia Romagna, Umbria e Lazio ma il record è della Lombardia (oltre 190). Merito del progetto "Case dell´Acqua", idea delle quattro società pubbliche che si occupano della gestione del servizio idrico di circa 250 comuni lombardi - Cap Holding, Ianomi, Tam e Tasm. «Ne realizziamo una ventina l´anno e siamo prenotati fino al 2013» racconta Alessandro Ramazzotti, presidente di Cap Holding. «Non siamo in concorrenza con l´acqua in bottiglia ma siamo impegnati a promuovere il valore di quella del rubinetto. L´esito del referendum sull´acqua dimostra che c´è un´investitura di fiducia nella sua gestione pubblica, un dato che deve responsabilizzare aziende come la nostra». Queste aziende installano la struttura, i costi di gestione e manutenzione sono generalmente a carico del Comune. Che cerca di evitare gli sprechi imponendo limiti quantitativi o restringendo l´accesso ai residenti. «Vernate contingenta l´acqua da prendere con una chiavetta, Novate Milanese chiede ai residenti la tessera sanitaria fissando un limite di sei litri a settimana», continua Ramazzotti. Dopo le prime esperienze di 10 anni fa, queste fontanelle ci fanno primeggiare a livello europeo: è stata sempre la Cap Holding a realizzare l´impianto della prima Casa dell´Acqua francese, la Petillante (la frizzante) che sgorga nel Jardin de Reuilly parigino.