Maria Simonetti, l’Espresso 30/6/2011, 30 giugno 2011
E l’uomo disse: "mamma" - A inventare il linguaggio parlato non sono stati i maschi cacciatori, due milioni di anni fa, ma le donne molto e molto tempo prima, attraverso suoni di rassicurazione e conforto per i loro piccoli
E l’uomo disse: "mamma" - A inventare il linguaggio parlato non sono stati i maschi cacciatori, due milioni di anni fa, ma le donne molto e molto tempo prima, attraverso suoni di rassicurazione e conforto per i loro piccoli. Che hanno costituito il baby talk, lingua affettiva che qualsiasi mamma umana del globo usa con le sue creature. È la tesi affascinante che Dean Falk, docente e direttore del Dipartimento di Antropologia della Florida State University, espone nel saggio "Lingua madre" (traduzione di Paolo A. Dossena) edito da Bollati Boringhieri. L’origine del linguaggio è un annoso dilemma: andò evolvendosi lentamente o nacque all’improvviso? Derivò da suoni o da gesti? Le teorie sono molte. Ma con questo libro Falk allarga il campo d’indagine al periodo che risale fra i 7 e i 5 milioni di anni fa, partendo dalle testimonianze fossili dei nostri antenati. Nei quali, quando assunsero l’andatura bipede, avvenne una fondamentale trasformazione: il restringimento del canale del parto che, associato all’andatura eretta, lo rese estremamente doloroso e pericoloso. Si salvavano solo i neonati piccoli e deboli che, al contrario dei piccoli scimpanzè, non avevano la forza di tenersi aggrappati al collo delle madri: le quali, mentre raccoglievano il cibo, dovevano metterli giù a terra. Proprio per calmare la creatura urlante e mantenere il contatto la madre inventa suoni, vocalizzi e ninnenanne. Che nessuna femmina di scimpanzè emette: è il protolinguaggio.