Varie, 28 maggio 2011
Tags : György Kurtág
Kurtg Gyorgy
• Lugoj (Romania) 19 febbraio 1926. Compositore. Nel 2009 Leone d’Oro alla carriera • «[...] “Kurtág è colui che ha saputo mettere il mondo in un suono”, si legge nella motivazione del direttore Luca Francesconi, che sottolinea inoltre: “L’antinomia poetica di Kurtág riassume bene il carattere struggente della sensibilità ungherese, la profonda malinconia di un essere sempre ‘altrove’, eppure così radicati nel gesto espressivo. Sempre in bilico, sospesi fra oriente e occidente, fra rigore e scintilla irrazionale. L’utopia di Kurtág è esprimere tutto il mondo in un solo gesto”. Kurtág sale alla ribalta internazionale con “Messaggi della defunta signorina R. V. Trussova”, presentato in prima mondiale a Parigi nel gennaio 1981. Da allora il maestro ungherese viene riscoperto e alla Biennale tornerà più volte nel corso degli anni successivi: nel ’93, nel ’95, nel 2001 e ancora nel 2007 e nel 2008 - con l’esecuzione delle sue più celebri opere: “Scene da un romanzo”, “Samuel Beckett. What is the word”, “Stele”, prima opera per grande orchestra dedicata a Claudio Abbado e alla Filarmonica di Berlino, “Parole di Peter Bornemisza”, “Officium breve”, “Microludi”, “Játékok”. Nei novanta il suo nome diventa figura fondamentale della musica del nostro tempo: autore dalla scrittura “aforistica”, così definita per la concisione dei suoi pezzi. tanti i premi attribuiti a Kurtág, fra cui il Prix de Composition Musicale della Fondation Prince Pierre di Monaco, lo Herder Prize della Freiherr-vom-Stein Stiftung di Amburgo» (“il manifesto” 12/5/2009).