Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 28/5/2011, 28 maggio 2011
IL FATTO DI IERI - 28 MAGGIO 1892
Un nuovo linguaggio stilistico e un nuovo alfabeto architettonico. È la rivoluzione dell’Art Nouveau, estetica di rottura fin de siècle che segnerà il trend culturale di un’epoca, dall’urbanistica al design, dal teatro alla moda, agli arredi, alla pubblicità. E che a Bruxelles, effervescente e ormai avviata al ruolo di metropoli d’avanguardia, vedrà il suo exploit. Simbolo di avvenirismo architettonico e primo esempio di art nouveau europea, Casa Tassel, vero manifesto delle nuove forme e tecniche di costruzione, realizzata per Emile Tassel, ricco professore scapolo, dal grande Victor Horta, l’architetto belga inventore del concetto di casa-conchiglia, creata a misura di proprietario. Iniziata nel maggio 1892, Casa Tassel, oggi patrimonio Unesco, è un edificio “emozionale”, eccentrico nell’ondulazione della facciata in vetro e acciaio, ma soprattutto arioso nelle linee sinuose degli interni e nelle decorazioni, simili a pentagrammi scolpiti, in armonia con gli affreschi delle pareti, con gli intarsi, le vetrate e i mosaici del pavimento. Modello plastico di uno stile di vita, firmato Victor Horta, maestro di una generazione di architetti belgi, pionieri, in Europa, di una nuova poetica degli spazi.