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 2011  maggio 28 Sabato calendario

GLI USA PER ANDARE NELLO SPAZIO CI CHIEDONO UN PASSAGGIO


Con il lancio dell’Atlantis previsto per l’8 luglio si chiuderà definitivamente l’era delle navette spaziali inventate alla fine degli anni Sessanta da Wernher von Braun, l’ex nazista cui gli americani devono le missioni Apollo e lo sbarco sulla Luna. Col rientro dell’Atlantis attorno alla metà di luglio gli Usa sono appiedati. Il programma Constellation, destinato a sviluppare una nuova capsula spaziale, è stato cancellato con un frego di penna dal presidente Obama, qualche giorno dopo il suo arrivo alla Casa Bianca. Nella migliore delle ipotesi gli Stati Uniti potranno mandare in orbita coi loro mezzi un veicolo dotato di equipaggio solo fra 4 o 5 anni. Nel frattempo per spedire sulla Stazione spaziale orbitante (Iss) gli astronauti chiederanno un passaggio ai russi. Ai rifornimenti – acqua, cibo e pure strumenti necessari ai programmi di ricerca – provvederà l’Italia. Sarà la tecnologia Made in Italy a garantire la sopravvivenza degli astronauti in orbita.
Viveri e strumenti saranno spediti sulla Iss a bordo delle navicelle Cygnus il cui cuore è costituito dai moduli cargo pressurizzati prodotti dalla Thales Alenia Space (Finmeccanica). È nello stabilimento alle porte di Torino che si costruiscono i “pressurized cargomodule”, la pancia delle Cygnus dove verranno stipati fino a 2.700 chilogrammi di viveri. Ieri nell’impianto Thales Alenia si è svolta la presentazione ufficiale. I giornalisti (compreso il sottoscritto), sono riusciti a entrare nel laboratorio dove tecnici e ingegneri lavorano da due anni per costruire i moduli cargo. Più che un impianto industriale pareva una sala operatoria: camici bianchi, cappellini e calosce antipolvere. Temperatura costante, misure di sicurezza ovunque.
Fa un certo effetto trovarsi a pochi centimetri dai moduli cargo Made in Italy. Le dimensioni sono simili a quelle di un container. È la forma a cambiare: un cilindro a più strati con uno scudo esterno per fermare le micro meteoriti che si incontrano nell’orbita terrestre.
Il primo modulo (ne sono previsti 9) lascerà nei prossimi giorni l’impianto di Torino alla volta della base di lancio Nasa di Wallops, in Virginia, dove sarà montato sul modulo di servizio (il motore orbitale) dalla statunitense Orbital. Il lancio verso la Stazione spaziale è previsto per il prossimo dicembre, a bordo del razzo Taurus II, interamente sviluppato dalla Orbital.
«Le missioni Cygnus», ha spiegato Luigi Maria Quaglino, vicepresidente di Thales Alenia Space, «rappresentano una tappa importante: entriamo nell’era del trasporto commerciale nello spazio gestito interamente da società private». Il progetto Cygnus allungherà la vita della Stazione spaziale. Ed eviterà agli astronauti di dover tornare a terra. Grazie Italia.

Attilio Barbieri