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 2011  maggio 28 Sabato calendario

SOLO UN CLANDESTINO SU 10 LASCIA L’ITALIA


Cronaca di un Paese che brilla in Europa per l’incapacità di espellere i clandestini. Che tornano a casa solo una volta su dieci. Ma al contrario sul fronte del rilascio dei permessi di soggiorno l’Italia svetta le classifiche, distinguendosi tra gli Stati più prolifici. È il dato, impossibile da ignorare e che certamente farà discutere, emerso da un recente rapporto sull’immigrazione firmato dalla Commissione europea. L’Eurostat poi parla chiaro: nel 2009 gli extracomunitari irregolari arrestati sul nostro territorio sono stati 53.400 (68 mila l’anno precedente) e ne sono stati effettivamente rimpatriati 5.315. Al vertice della graduatoria vi sono ovviamente le nazioni affacciate sul Mediterraneo, le più accessibili agli sbarchi: Grecia in testa, con 108 mila clandestini fermati, e poi Spagna e Francia, rispettivamente con 90.500 e 76 mila.
Dal confronto parrebbe che allora non ce la si passi poi così male. Peccato però che il Belpaese abbia in proporzione registrato un calo sul fronte degli ordini di espulsione: ora siamo quinti, surclassati da Grecia, Spagna, Francia e Regno Unito. Ma il più significativo è il capitolo rimpatri effettivi. Con il 10% di espulsioni portate a termine siamo il fanalino di coda d’Europa, dove la media si attesta invece sul 42%. Completa il quadro il dettaglio che in materia di rilasci di visti d’ingresso siamo al top. Su dieci milioni liquidati in Europa nel 2009, un milione è made in Italy. Più generosi di noi ci sono solo i tedeschi e francesi (però in Germania i ritorni degli extracomunitari all’ovile superano addirittura le espulsioni).
Benvenuti dunque nella terra clandestino friendly, che per una serie di ragioni incrociate quando non riescono a regolarizzarsi riescono comunque a trasformarsi in fantasmi “regolari” sul territorio italiano. I motivi? Svariati. Dai giudici che emanano circolari di immediata liberazione dei clandestini arrestati (Brescia, Genova, Firenze, solo per citare alcuni casi) che così tornano a nascondersi. Senza contare le falle del sistema, che patisce penuria di Cie, pochi agenti di polizia addetti alle pratiche, scarse risorse economiche. Un esempio su tutti: la provincia di Brescia, stranieri aumentati del 250% in 9 anni. Nel 2010 185 mila immigrati di cui si stima l’11% siano clandestini, cui devono aggiungersi gli 11.300 che hanno fatto domanda di sanatoria. Tra il 1° maggio 2010 e il 30 aprile 2011 gli ordini di espulsione emanati dalla Questura sono stati 2087. In 466 sono stati accompagnati alle frontiere o nei Cie. Meglio della media nazionale. Altri esempi: in Veneto. Secondo l’Ismu gli irregolari nel Nord Est oscillano tra i 55 e i 90 mila. Solo tra i 46 mila l’anno varcherebbero le frontiere con un biglietto di ritorno. A Vicenza, provincia con 96 mila stranieri in regola con il permesso, dove come in molte altre zone si sono registrate polemiche sull’accoglienza dei profughi, si calcola che l’anno scorso siano stati rimpatriati 24 immigrati, a fronte di 105 espulsioni. Un rapporto di uno su quattro.

Beatrice Raspa e Antonio Sanfrancesco