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 2011  maggio 27 Venerdì calendario

2 articoli - SARAH, IN CELLA ANCHE ZIA COSIMA LA FOLLA APPLAUDE E GRIDA: ASSASSINA - AVETRANA (TARANTO) - Cosima Serrano è stata arrestata ieri sera per l´omicidio della nipote Sarah Scazzi

2 articoli - SARAH, IN CELLA ANCHE ZIA COSIMA LA FOLLA APPLAUDE E GRIDA: ASSASSINA - AVETRANA (TARANTO) - Cosima Serrano è stata arrestata ieri sera per l´omicidio della nipote Sarah Scazzi. Un nuovo mandato di cattura è stato spiccato per la figlia Sabrina. La svolta nell´inchiesta sul delitto di Avetrana è giunta poco dopo le 19, quando i carabinieri hanno prelevato la dama nera di questa vicenda dalla casa della sorella Emma. La donna è salita in macchina ed è stata scortata nella caserma dei carabinieri dove le è stata notificata l´ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Martino Rosati su richiesta del procuratore capo Franco Sebastio, dell´aggiunto Pietro Argentino e del sostituto procuratore Mariano Buccoliero. Poco dopo è uscita per essere trasferita nel penitenziario tarantino. Ad attenderla all´esterno c´era già una piccola folla di compaesani. Cosima ha lasciato Avetrana tra gli insulti e gli applausi di scherno della gente. È accusata di concorso in omicidio e soppressione di cadavere. Un nuovo provvedimento restrittivo con l´accusa di omicidio premeditato è stato spiccato anche per la figlia Sabrina, già in cella dal 15 ottobre perché accusata di aver assassinato la cugina di quindici anni, strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto dello scorso anno. La nuova ricostruzione della tragedia di Sarah è racchiusa nelle novanta pagine dell´ordinanza firmata dal gip. In quel provvedimento si snocciolano i risultati di nove mesi di indagini che inchiodano a tremende responsabilità i tre componenti della famiglia Misseri. Le manette ai polsi di zia Mimina sono scattate come epilogo di una giornata convulsa. La donna si aspettava l´arresto da giorni. Aveva già preparato la borsa e ieri mattina era uscita di buon´ora per sistemare le ultime cose nella vigna di famiglia. «Devo fare presto, prima che succeda» aveva confessato all´inseparabile sorella Emma. Poi si era rifugiata proprio a casa della fedelissima Emma in attesa. La matrona di casa Misseri, quindi, avrebbe partecipato all´esecuzione della nipote. Sarah sarebbe stata aggredita nella villetta di via Deledda da zia Mimina e da Sabrina. L´hanno strangolata e poi hanno affidato all´uomo di casa Michele il compito di far sparire il cadavere. Contro Cosima e Sabrina i risultati degli accertamenti tecnici e numerose testimonianze. Nell´ordinanza si precisa che le contestazioni prescindono dalle mille versioni rese da Michele Misseri, che dapprima si era accusato del delitto e poi aveva tirato in ballo la figlia. Secondo i magistrati, Michele ha mentito per proteggere la moglie. Decisiva si è rivelata la mappatura degli spostamenti degli indagati fatta dal Ros. Ripercorrendo i segnali dei cellulari gli investigatori hanno ricostruito i movimenti dei tre indagati. Rivisitata anche la fase B del delitto, ovvero quella dell´occultamento del cadavere. Anche lì ci si sarebbe mossi da famiglia, anzi da clan. MARIO DILIBERTO , la Repubblica 27/5/2011 "SABRINA LA STRANGOLÒ MENTRE LEI GUARDAVA POI PORTARONO INSIEME IL CORPO IN GARAGE" - AVETRANA (Taranto) - Dicono sia andata così: Sarah Scazzi, 15 anni, uno zaino in spalla e la musica nelle orecchie, arriva a casa di sua cugina Sabrina Misseri attorno alle ore 14 del 26 agosto scorso. Sabrina la invita a entrare in casa. Aspettano l´amica Mariangela Spagnoletti ma, prima, ha bisogno di dirle qualcosa. Sarah entra. E cominciano a litigare. L´oggetto è sempre lo stesso: Ivano Russo, il bel cuoco di cui Sabrina è pazzamente innamorata e che ultimamente dà qualche attenzione anche alla piccola Sarah. Sabrina non può sopportarlo. E non può sopportare soprattutto che Sarah abbia raccontato a tutti quello che era accaduto in macchina la notte di San Lorenzo, quando Sabrina si spogliò e Ivano la invitò a rivestirsi. Sarah entra dunque in casa, sono le 14.05. Le due litigano, Sabrina aveva deciso di farlo, l´incontro era premeditato, voleva darle una lezione. Le mette le mani al collo. Prende una cintura, la abbraccia da dietro, la soffoca. La uccide. Accanto c´è mamma Cosima che vede e sente tutto. Non la ferma. Sarah è morta in pochi minuti. Ha i vestiti strappati ed è per terra, probabilmente nella cucina di casa Misseri. Mamma e figlia svegliano Michele, che dorme. Gli chiedono, anzi gli ordinano di aiutarle. Trascinano il corpo nel garage, poi lo caricano nella macchina. Lo portano all´ "albero del fico", e lo lasciano lì seminudo per 24 ore: Sabrina pensa in un primo momento di denunciare una violenza sessuale, di creare il mostro. Poi desiste dall´idea. Il giorno dopo torneranno tutti insieme e caleranno la bambina, imbracata, nella cisterna dove sarà ritrovata il 7 ottobre grazie al racconto di Michele Misseri. È questa la nuova ricostruzione del delitto che il gip di Taranto, Martino Rosati, fa del delitto di Sarah Scazzi. Novanta pagine di ordinanza di custodia cautelare che - così come indicato dalla Cassazione - non tengono conto delle dichiarazioni di Michele Misseri, ormai considerato inattendibile visti i tanti cambi di versioni. I due nuovi ordini di cattura - sia quello per Sabrina sia quello per Cosima - si basano esclusivamente su una serie di dati, soprattutto tecnici, figli di una lunga relazione dei carabinieri del Ros, il Reparto operativo speciale. Il primo punto riguarda il flusso di messaggi che Sabrina scambia con Ivano, che è «un solido movente dell´omicidio» secondo la procura e secondo il giudice. Che scrive: «Questo delitto è maturato in un ambiente di gelosia, tradimenti e invidie». Quella di Sabrina nei confronti di Ivano è una vera ossessione: da aprile sino al momento del delitto i due si scambiano cinquemila sms. In alcuni messaggi Sabrina chiama Ivano «Dio», per poi però ricoprirlo di insulti dopo una lite proprio per Sarah. E Ivano si limita a rispondere: «Come dici tu». A incastrare Cosima c´è invece una relazione di sei pagine sempre dei Ros che sulla base delle celle telefoniche ricostruisce i movimenti della donna quel 26 agosto. E dimostrerebbe che ha mentito. «La posizione dell´apparato mobile in uso a Sarah Scazzi - scrivono i carabinieri - dimostra che dalle 14,23 alle 14,28 si trovava in una posizione compatibile con l´abitazione della famiglia Misseri». «Alle 14,42 - continuano - la stessa utenza doveva invece necessariamente trovarsi all´interno del garage». I cellulari infatti agganciano due tipi di tecnologie diverse (Umts in casa, Gsm in garage) e questo dà la certezza della posizione agli investigatori. Ed è proprio questo particolare, secondo gli inquirenti a inchiodare Cosima. «L´utenza intestata alla signora Cosima - si legge nell´atto di accusa - alle 15,25 era all´interno del garage». Circostanza questa sempre negata dalla donna che invece aveva raccontato di aver dormito per tutta la giornata. Non solo. «Nell´intervallo di tempo compreso tra le 10,26 e le 10,40 del 27 agosto le utenze intestate a Cosima Serrano e Sabrina Misseri dovevano trovarsi verosimilmente in un´area rurale da collocarsi in una zona compresa fra i centri di San Pancrazio e Avetrana», cioè nella zona del pozzo. Agli atti c´è inoltre la dichiarazione di un testimone - un fioraio vicino di casa dei Misseri - che prima ha raccontato di aver visto Cosima trascinare nel garage il corpo di Sarah e poi invece ha fatto un passo indietro, dicendo che si trattava di un sogno. Per questo motivo il gip non ha contestato il reato di sequestro alla donna. «Ma dichiarazioni di questo tipo - ha scritto - non possono che offendere la memoria di Sarah». GIULIANO FOSCHINI , la Repubblica 27/5/2011