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 2011  maggio 27 Venerdì calendario

PECHINO A SORPRESA AMMETTE: ABBIAMO UN ESERCITO CIBERNETICO

L’ultimo “Libro bianco sulla difesa” cinese lo scrive a chiare lettere. Tra i compi­ti affidati all’esercito di Pechino non vi è solo «la salvaguardia della so­vranità nazionale», ma anche la tu­tela degli «interessi di sicurezza ci­nesi nello spazio, nello spazio elet­tromagnetico e nel cyberspazio». E il Dragone sembra in prima linea nella nuova frontiera della “guerra fredda”: una guerra fatta non più (solo) con le navi e i missili ma por­tata avanti a forza di intrusioni nei sistemi di sicurezza, di furti di dati sensibili, di spionaggio cyberneti­co. E come documentato dalla Reu­ters secondo gli investigatori degli Stati Uniti, la Cina avrebbe «rubato dati sensibili, dai nomi utente alle password per accedere ai compu­ter del Dipartimento di Stato, ai pro­getti di nuove armi». Sarebbero più di 34 le imprese vittime di azioni di spionaggio nella «guerra fredda informatica» che costerebbe com­plessivamente agli Stati ben 6,3 mi­lioni di dollari. Mercoledì, per la prima volta, il mi­nistero della Difesa cinese ha am­messo di aver schierato nel cyber­spazio un intero squadrone allo sco­po di migliorare le capacità difensi­ve dell’Esercito popolare di libera­zione (Pla) e prevenire gli attacchi e­sterni al suo network. Insomma, quello che fino ad oggi rappresen­tava il maggior timore per gran gran parte dei governi esteri sembra or­mai diventato realtà. Secondo quanto riferito dal porta­voce del ministero Geng Yansheng, la decisione di disporre di milizie ci­bernetiche qualificate sarebbe sca­turita da un lato dall’esigenza delle forze armate cinesi di una maggio­re tutela, e dall’altro dal bisogno di rafforzare il sistema di sicurezza on­line.
Come si legge su AgiChina24, solo qualche giorno fa il Pla Daily – quo­tidiano delle forze armate cinese – aveva riportato che il comando del­l’Esercito di liberazione popolare di Canton ha investito 10 milioni di yuan (circa un milione di euro) nel­la costituzione di una squadra In­ternet specializzata. Nel corso del­la conferenza stampa, Geng ha sot­tolineato che la sicurezza di Internet è diventata ormai una questione di interesse internazionale che desta grande preoccupazione non solo nella società, ma anche negli am­bienti militari. «E la Cina, il cui si­stema di protezione online è molto rilassato, è tra le vittime degli attac­chi cibernetici» ha dichiarato Geng. «Le voci di una guerra informatica da parte cinese circolano già da molto tempo. Molte volte infatti gli Usa hanno accusato Pechino di es­sere intervenuti in maniera ciber­netica » ha spiegato ad AgiChina24
Giacomo Goldkorn, professore di geopolitica e direttore editoriale di Equilibri.net. Tuttavia «la notizia non mi sorprende affatto, anzi avrei trovato strano il contrario, appura­re cioè che la Cina sia ancora sprov­vista di un esercito cibernetico». E il Dragone sembra essere in buona compagnia: al giorno d’oggi, spiega ancora Goldkorn, quasi tutti i Pae­si posso contare sui cosidetti “sol­dati cibernetici”.