Varie, 26 maggio 2011
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Borsari Michelina
• Direttrice del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo dalla sua nascita (2001), per anni direttore scientifico della Scuola di alti studi della Fondazione Collegio San Carlo che lo promuove, nel febbraio 2009 diede le dimissioni suscitando forti polemiche • «[...] la controversa uscita della Borsari ha scatenato una tenzone della “casta” accademica del comitato scientifico e dei filosofi partecipanti (molti con tendenza a sinistra) contro la “casta” dei politici, in questo caso di sinistra, al governo di Modena e alla presidenza della Fondazione (nel cui Cda siedono due membri espressi dal Comune, uno dalla Provincia, uno dall’arcivescovo e due dal ministero dell’Istruzione). Per Roberto Franchini, presidente della Fondazione, non c’è stato alcun allontanamento della Borsari, anima dell’istituto per 25 anni: “C’è una lettera in cui le abbiamo chiesto di rinnovare l’accordo per altri due anni. Lei non ha accettato per divergenze di vedute, ha detto; noi abbiamo solo posto il problema di aiutarci a contenere i costi in questo momento di crisi. Non è vero che ci sono dietro manovre politiche: qui nessuno vuole smantellare né il Festival né tanto meno la Scuola, che è una istituzione!”. Diversa l’interpretazione dei fatti della Borsari, secondo la quale era venuta meno la fiducia nei suoi confronti: “Il mio contratto scadeva a dicembre, e mi hanno chiamata solo 48 ore prima. Ho colto la loro incertezza. Mi hanno proposto un rinnovo solo perché avrebbero dovuto pagare una penale. Io ero disponibile a lasciare il Festival tenendo solo la Scuola. Ma la proposta non è stata accettata. Non si resta in una istituzione a dispetto dei santi; era un’offerta vuota”. E aggiunge: “Non ho chiesto nessun aumento (guadagnava circa 3000 euro, quanto un docente associato, ndr), ma con Franchini, da dieci anni presidente, non c’è mai stata una visione coincidente”. Il fatto è che, dopo l’addio, la Borsari ha correttamente comunicato la decisione ai membri del comitato scientifico della Fondazione, che subito hanno solidarizzato con lei contro la decisione assunta dal Cda. Il primo atto sono state le dimissioni del comitato stesso, composto dai professori Remo Bodei, Giovanni Filoramo, Tullio Gregory, Francisco Jarauta, Maurice Olender, Wolfgang Schluchter. “I sottoscritti, che da anni seguono le attività della Scuola di alti studi, sanno che costituisce uno dei rari esempi di collaborazione internazionale — hanno scritto nella nota di addio —. Anche il festival ha confermato il prestigio internazionale della Fondazione... Questo successo è indubbiamente legato al costante impegno scientifico e organizzativo della professoressa Borsari, che ha sempre operato in stretta collaborazione con il comitato scientifico. Senza l’impegno di queste personalità ci sembra difficile prevedere un futuro felice per la Scuola e per il Festival”. Da qui le dimissioni. Ma queste non sono bastate. Alcuni componenti [...] hanno fatto pervenire ai filosofi legati al Festival una lettera nella quale annunciavano l’arrivo via mail di un “manifesto dei disubbidienti” da sottoscrivere per sostenere la Borsari. Con motivazioni dalle quali si evince che la partecipazione alla rete cultural-accademica prevale sulle simpatie verso la politica, anche di sinistra. [...]» (Pierluigi Panza, “Corriere della Sera” 4/2/2009).