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 2011  maggio 22 Domenica calendario

«OCCUPAZIONE MEDIATICA? MACCHE’, ERA UNA NOTIZIA» —

«Occupazione mediatica dei tg da parte del premier? No, qui c’è un errore. Era una notizia» . In che senso, direttore Minzolini? «Mi spiego: il presidente del Consiglio vuole parlare dopo giorni di silenzio. Lo vuole fare con il tuo telegiornale, nel mio caso il Tg1, ma anche con qualche altro tg. D’altronde, l’uomo è fatto così, non vuol far dispiacere nessuno, si sa... Lei che fa? Prende o lascia?» . Una risposta ora? «Vabbé, lasci perdere, rispondo io per lei: prende eccome. Ed è quello che ho fatto io, perché quel servizio sul premier era una no-ti-zia» . Di oltre 4 minuti... «Aah, bugia. L’ho fatto cronometrare da tre persone diverse: la nostra intervista è durata 3 minuti e 33 secondi. Non è un’opinione, è un fatto» Ma come si è arrivati a fare cinque interviste contemporaneamente? «La dovevamo fare prima noi, poi il Tg5. Mimun però non voleva essere secondo, e a quel punto mi hanno chiesto se volevo posticiparla. Ma chi è che accetta di fare per secondo un’intervista a un premier che non parla dal giorno delle elezioni? Alla fine l’abbiamo fatta in cinque. Nessuna operazione mediatica, nessun messaggio a reti unificate. E non è la prima volta che Berlusconi fa queste scelte: fece la stessa cosa anche per l’anniversario di papa Wojtyla...» . Insomma, lei è tranquillo. «Sono a posto con la mia coscienza. Ho fatto il mio dovere di direttore di tg di rete pubblica. Ma sa quale è il problema? Che non accetto il politicamente corretto di sinistra, ecco perché mi attaccano. Sono un po’ il capro espiatorio. Sconto posizioni coraggiose» . Addirittura? «Certo. Sulla trattativa Stato-mafia siamo gli unici ad averla portata avanti con una certa costanza, e i fatti ci stanno dando ragione» . E però il premier la tiene in simpatia, non può negarlo... La chiama direttorissimo... «Senta, io lo conosco da quando facevo il notista politico, e gliene ho combinate di ogni. Sono sempre lo stesso Augusto Minzolini, mica ho subito una metamorfosi. L’unica cosa, semmai, è che lui sa che sono uno dei pochi a non avere pregiudizi nei suoi confronti, come nei confronti di nessuno» . Su questo ultimo episodio però sembra che si sia infuriata anche la direttrice generale Rai, Lorenza Lei. «Davvero? Non mi risulta. L’ho appena sentita al telefono ed era tranquillissima» . Sia Giuliano Ferrara sul «Giornale» sia Aldo Grasso sul «Corriere» parlano di imbarbarimento della campagna elettorale. Ferrara contesta poi l’ultima strategia mediatica di Berlusconi, per lui perdente. «È un modo di ragionare paradossale. Berlusconi è sempre stato così. Questo suo atteggiamento su alcuni temi, come i magistrati e i comunisti, c’è da sempre. Pensate al Libro nero del comunismo, mica l’ha fatto ora. Poi, si può ragionare se sia la strategia giusta, ma non possiamo parlare certo di involuzione» . Campagna elettorale corretta, dunque, secondo lei? «Mmh, forse adesso è un po’ più barbarica perché la posta in gioco è alta e si cerca di estremizzare, soprattutto per compattare l’elettorato di riferimento. Se tu hai bisogno di consenso alzi i toni, ma è anche fisiologico, direi. Non vedo nulla che giustifichi allarmismi. E per quanto mi riguarda, non mi faccio intimidire. Perché ci sono due tipi di direttori: quelli che pensano al prossimo incarico, e quelli che vogliono lasciare il segno. Io appartengo alla seconda categoria» .
Angela Frenda