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 2011  maggio 23 Lunedì calendario

La polizia la caccia dal treno: parlava da sedici ore al cellulare - Alla fine ha dovuto troncare la conversazione, e molto brusca­mente

La polizia la caccia dal treno: parlava da sedici ore al cellulare - Alla fine ha dovuto troncare la conversazione, e molto brusca­mente. Chissà come si sarà giustifi­cata. Ma il fatto è che la signora Lakeysha Beard è stata accerchia­ta dalla polizia: sono stati gli agen­ti a costringerla a interrompere quella telefonata e a farla scende­re dal treno. Altrimenti lei non avrebbe mai smesso, è evidente: era da sedici ore che chiacchiera­va al cellulare, dalle dieci della se­ra prima, quando era salita sul tre­no a Oakland, in California. Il clas­sico Amtrak su cui viaggiava era partito da Los Angeles, meta fina­le Seattle. Ma la signora Beard ha dovuto anticipare il capolinea: i passeggeri e il capotreno, esaspe­rati dalla sua voce squillante e con­tinua, hanno chiamato la polizia che ha bloccato il treno a poche miglia da Salem, in Oregon. E così è finita la telefonata, però è comin­ciata un’altra storia, con tanto di dibattito: le ferrovie possono far scendere un passeggero perché parla troppo al cellulare? Il pubbli­co americano si interroga, l’ Huf­fington Post ha lanciato un sondag­gio on line, si può votare: è giusto, perché è stata irrispettosa verso gli altri passeggeri; gli altri sareb­bero dovuti restare tranquilli e infi­larsi un paio di cuffie; incredibile, non è una buona ragione per cac­ciare dal treno; la decisione spetta solo alla compagnia ferroviaria. La risposta della signora Beard è chiara: sono stati loro, gli altri pas­seggeri e soprattutto la Amtrak e gli agenti a mancare di rispetto nei suoi confronti; è vero che parlava al telefono, ma non capisce per­ché sia stata allontanata. Tutti commenti che Mrs Beard ha fatto in una intervista a Katu news , ov­viamente al telefono. Per comprendere meglio la posi­zione della signora (che è rimasta in custodia finché uno dei suoi fa­miliari è passato a prenderla) ci so­no però alcune premesse indi­spensabili. Primo: la carrozza su cui viaggiava era una «quiet car», dove è appunto vietato disturbare i vicini e utilizzare il cellulare. Se­condo: la donna è salita a bordo alle dieci di sera ed è scesa alle due del pomeriggio successivo. È rima­s­ta appiccicata al telefonino per se­dici ore di fila, e sempre con un to­no di voce piuttosto alto, e sempre fregandosene delle richieste al­trui di abbassare il volume o, ma­gari, di smettere di conversare al­meno per qualche oretta, visto che qualcuno avrebbe dormito vo­­lentieri. Ed ecco il punto tre: la si­gnora Beard si è arrabbiata moltis­simo ed è pure diventata aggressi­va coi compagni di viaggio. È stato a quel punto che è intervenuto il capotreno, sempre però con risul­tati nulli. Anche gli annunci ripetu­ti di spegnere il cellulare non han­­no avuto effetto: ma si capisce, per­ché Mrs Beard parlava, e non pote­va sentire altro. Restano poi alcuni dubbi: con chi ha chiacchierato la signora per una notte intera? Come ha fatto il suo orecchio a resistere a tanto ca­lore? E soprattutto: ha messo la batteria in carica oppure possiede un telefonino Highlander? Che po­trebbe interessare a tutti, non si sa mai...