Bianca Carretto, Corriere Economia 23/5/2011, 23 maggio 2011
AUTO. C’È IL GOVERNO NEL MOTORE. LA CINA SI PREPARA ALL’ATTACCO
Per Serge Berthier — uno dei principali consulenti delle case automobilistiche che hanno aperto i loro stabilimenti in Cina, tra gli artefici della vendita di Volvo alla Geely e grande conoscitore dei mercati asiatici — attualmente i big dell’ex Celeste Impero non sono pronti per esportare i loro veicoli. Una situazione che, secondo Berthier, potrà modificarsi solo quando si arriverà alla saturazione delle vendite interne. Un’ipotesi che pare remota quando si vedono i dati di afflusso all’ultimo Salone di Shanghai, dove oltre 150mila visitatori al giorno hanno cercato di lanciare almeno uno sguardo ai 1.100 modelli esposti. Le case cinesi sono tuttora considerate lontane dalla qualità occidentale ma si sta assistendo, per esempio, a un progressivo miglioramento di tutta la tecnologia legata alla sicurezza passiva e attiva. Questo accade perché le industrie occidentali per vendere nel mercato cinese devono produrre in loco, creando joint venture con partner nazionali. La conseguenza è la condivisione di tecnologia e di metodi di produzione. Accordi La tedesca Getrag, un colosso della componentistica che fornisce cambi a quasi tutte le case, sta per cedere il 30%del pacchetto azionario alla Dongfeng. La Pacific Century Motors, controllata dal comune di Pechino, ha acquistato da General Motors la maggioranza della Nexsteer, specializzata in impianti di sterzatura. Due dimostrazioni del cambio di atteggiamento dell’industria cinese che prende le distanze dalla bassa qualità. Mentre vi sono settori in cui le fabbriche di Pechino sono ancora in ritardo, per esempio quello dei pneumatici: in molti si chiedono se sono già in grado di sviluppare una propria strategia indipendente, un momento collocato, secondo gli esperti, nel 2030. Si trovano, invece, in vantaggio nella costruzione dei veicoli elettrici, il loro cavallo di battaglia, essendo favoriti dalla leadership mondiale nella produzione di accumulatori: stanno esaminando tutte le opportunità a disposizione per guadagnare tempo, senza essere gregari di marchi di prestigio. Il governo ha recentemente emanato disposizioni che impongono il limite di 5,9 litri per 100 chilometri entro al 2015 e di 4,5 litri sempre per 100 chilometri per il 2020, regole che coinvolgono tutti i modelli prodotti da uno stesso costruttore. Obiettivo impossibile da raggiungere senza avere a listino vetture a zero emissioni. Test L’auto cinese si avvale di risorse umane e di capitali impressionanti, i ricercatori sono già dieci volte più numerosi che in Europa o negli Stati Uniti, pur non assicurando lo stesso livello di preparazione, ma apprendono velocemente. A tutto ciò si aggiunge l’appoggio del governo che sostiene la sua industria e considera in primo luogo il prodotto nazionale. L’avanzamento è sotto gli occhi di tutti. Sino a poco tempo fa la minaccia cinese sembrava un’eventualità lontana, oggi vengono effettuati test di omologazione direttamente in Cina, chiamati C-Ncap: le cinque stelle cinesi equivalgono alle tre stelle dell’Euro-Ncap. Agli occhi di una clientela sempre più giovane le marche locali soffrono di un deficit di immagine, ma Saic, proprietario di MG e Roewe, costruisce e commercializza la MG6 in Inghilterra. In pratica viene lucidato il blasone MG nel Paese di origine, per acquisire titolo e prestigio necessari in modo da esportare il prodotto in Cina. La Build your Dreams («costruisci il tuo sogno» ) ha recentemente firmato una joint venture con Daimler per sviluppare una vettura elettrica sulla base della Classe B e così ha potuto copiare la carrozzeria della CLK senza suscitare reazioni da parte del gruppo tedesco. La BYD produce anche la Fo, copia esatta della Toyota Aygo, e la S6 che clona la Lexus RX, depositando il disegno di questo modello all’ufficio brevetti europeo. Per fortuna chi fa il plagio si arresta alle apparenze, la vera Lexus, quella originale, monta dei meravigliosi propulsori V6 e ibridi, la sua copia solo dei 4 cilindri obsoleti. La somiglianza estetica, invece, compresi gli interni, è perfetta.