Armando Torno, Corriere della Sera 23/5/2011, 23 maggio 2011
LEGGERE LE RUNE DI ODINO
Il saggio Sulle rune tedesche (Carocci, pp. 320, e 31) di Wilhelm Carl Grimm, fratello minore del celebre Jacob, è l’opera con la quale si fa solitamente cominciare lo studio scientifico della runologia. Faceva parte di un vasto progetto: scrivere un’ideale storia della letteratura nazionale che inducesse i tedeschi, allora senza uno Stato unitario, a sentirsi parte di un unico popolo. Quell’alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche — per esempio Angli, Juti, Goti— aveva valore fondativo, tanto che l’autore ricorda un’ipotesi del poema eddico Hávamál: «Odino in persona è stato il creatore delle rune» . In ogni caso, la tradizione scandinava attribuisce a questo dio il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza. La prefazione all’edizione italiana si deve a Klaus Düwel, il celebre runologo tedesco; la cura è di Giulio Garuti Simone, che ha organizzato le indispensabili note in forma di glossario. Il volume fa parte della «Biblioteca medievale» di Carocci, la migliore disponibile nel nostro Paese.