Danilo Taino, Corriere della Sera 21/05/2011, 21 maggio 2011
TIMBRI DI GRADIMENTO E BRACCIALETTI: LE ESCORT PREMIO PER GLI ASSICURATORI —
Unione europea degli scandali sessuali. Fatte le dovute proporzioni, è venuto il momento anche dei tedeschi. Questa volta, in campo sono scesi i manager di una compagnia di assicurazioni di Amburgo, la Hamburg Mannheimer International (Hmi). È una vicenda pacchiana, condotta con metodo e riguardo per le gerarchie aziendali ma nessun rispetto per le donne coinvolte, accaduta nel giugno 2007 e venuta a conoscenza del pubblico solo ora grazie a un’indagine del quotidiano finanziario tedesco Handesblatt. Adesso, l’idea che venne ai dirigenti della società è presentata come il desiderio di creare un’atmosfera decadente, sensuale, vecchia Europa per il consiglio di amministrazione e per i cento migliori venditori di polizze della compagnia. E il primo passo, in effetti, fu in quella direzione: la Hmi scelse Budapest come destinazione dell’incentive trip e affittò per una notte i famosi bagni termali Gellért: Art Nouveau, colonne, statue, vetrate, mosaici, fontane e piscine con acqua a diverse temperature. Sono i passi successivi a perdere parecchia poesia. «All’entrata — ha raccontato uno dei partecipanti— fummo perquisiti come ai cancelli di sicurezza degli aeroporti » : vietato fotografare e filmare, «sotto minaccia di pene» . Una volta tutti dentro, arrivarono 20 ragazze, che si capì subito per quale ragione erano state ingaggiate. «Era chiaro a chiunque che si trattava di prostitute» . Il bello, si fa per dire, doveva però ancora venire. Le giovani erano a disposizione, ma con qualche precisazione: si sa infatti che nella vita di parecchie imprese il privilegio, o il bonus, non è uguale per tutti. Nemmeno la prostituta. Quindi, attenzione alla gerarchia. Alcune delle ragazze portavano al braccio una fascetta bianca: quelle erano riservate ai membri del consiglio di amministrazione e a un manipolo degli agenti migliori, il resto della comitiva non poteva toccarle. Altre portavano un bracciale rosso, e si trattava di hostess di servizio. Un terzo gruppo aveva la fascetta gialla e faceva il resto del lavoro. Tutt’intorno erano stati messi dei letti nascosti da veli, dove ognuno poteva portare una donna «e fare quel che voleva» , ha continuato a raccontare il testimone. Erotismo da gita aziendale, chissà che libido. Ma pensate che la romanticheria sia finita qui? Niente affatto, ci fu anche una foga di precisione statistica. Dopo ogni prestazione sessuale, la ragazza veniva marchiata con un timbro di gomma che era stato fornito a ognuno dei valorosi assicuratori, in modo da stabilire poi un indice di gradimento. Spiace raccontarlo ma dà l’idea dell’atmosfera idilliaca: pare che qualcuna sia finita con più di una dozzina di marchi addosso. Per concludere in gloria, dopo un po’ di tempo l’house-organ della compagnia, Profil, parlò del party ungherese in termini esaltati. La Hamburg Mannheimer non è una piccola assicurazione: fa parte del gruppo Ergo, a sua volta controllato dalla Munich Re, la maggiore compagnia del mondo. Ora, gli organi societari stanno indagando ma dicono che ormai i responsabili del festino hanno già lasciato la società: fatto però in contrasto con altre testimonianze. Morale: perché confermare a tutti i costi il detto «noioso come un assicuratore» ?
Danilo Taino