Mario Platero, Plus24 21/5/2011, 21 maggio 2011
UNA FOLLIA CHIAMATA LINKEDIN
Follia? O errore di valutazione di Morgan Stanley che ha curato il collocamento di Linkedin? L’istinto dice follia. Linkedin doveva debuttare a 32-35 dollari. Poi visto il forte interesse il prezzo è stato aumentato a 42-45 dollari, per una capitalizzazione di 4,3 miliardi di dollari. Poi il prezzo all’apertura è schizzato a 83 dollari e in chiusura si è arrivati a 112. Valutazione 10 miliardi di dollari, aumento del 150% rispetto al prezzo del collocamento. Mi sembra di tornare al 1998-99, quando la febbre per internet si raffreddò con l’esplosione della bolla dei prezzi, con la condanna di insider, con scandali contabili e quant’altro. Sulle pagine del giornale abbiamo avviato numerose inchieste sul ritorno della finanza allegra. E dunque c’è da chiedersi una volta di più se oggi il mercato stia scommettendo sulla follia collettiva, che potrebbe portare il prezzo del titolo, come capitò per Yahoo!, per Google e per altri minori, al 500% o se scommette su parametri reali. Linkedin ha raddoppiato il fatturato nel 2010 a 254 milioni di dollari, ma i profitti sono stati di 15,4 milioni. Pochino. Ma come sempre si punta sul potenziale di crescita, illimitato se diventerà una replica di Facebook per uomini e donne d’affari, un social network per ricchi con forte propensione alla spesa. Per ora ce ne sono cento milioni, ma il target è molto attraente, potrà crescere. Tutto questo è conosciuto eppure la valutazione di un centro studi specializzato, Trefis, è sobria. Linkedin poteva valere al massimo 3,2 miliardi di dollari. Come vi ho detto sulla base delle stesse valutazioni ne vale già tre volte tanto.
Tutto questo è preoccupante perché conferma quanto la memoria del mercato sia corta. Cosa succederà quando sul mercato andranno Facebook, Twitter, Zynga Inc. E che succederà con Groupon (quanti di voi la conocevano?), un social network per gli acquisti che ha raccolto un miliardo di dollari in capitali privati sulla base di una valutazione all’offerta, quando ci sarà, di 20 miliardi di dollari. Se dovesse ripetere la performance di Linkedin potrebbe valere 60 miliardi di dollari. La nuova economia insomma torna alla grande. Silicon Valley umilia Wall Street, dimostrando di valere più di quanto potessero pensare i banchieri. Morgan Stanley è imbarazzata. Ma almeno potrà dire di essere stata onesta: i parametri, come abbiamo visto dall’analisi di Trefis non consigliavano stravaganze. Quelle può permettersele soltanto il mercato.