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 2011  maggio 19 Giovedì calendario

VOLI, IN ITALIA LA FEBBRE LOW COST. CORSA ALL’80% —

L’Italia si conferma il paradiso delle low cost, le compagnie aeree a basso costo. Lo rivela lo studio «Evoluzione del traffico low cost a livello europeo e nazionale» , realizzato da Kpmg su richiesta dell’Enac (ente aviazione civile) che getta finalmente una luce sulle reali dimensioni del fenomeno.
Le low cost, in Italia, tra il 2004 e il 2009 hanno fatto registrare un tasso di crescita passeggeri dell’80%sulle rotte nazionali e del 53%sulle internazionali. Tassi molto superiori rispetto a Paesi come la Germania (+12%voli nazionali, +10% voli internazionali), la Spagna (+47%nazionali, +16%internazionali), la Gran Bretagna (+7%nazionali, +16%internazionali) e soprattutto la Francia dove l’ex compagnia di bandiera, Air France, lascia alle low cost solo l’ 1,3%del domestico e il 19%delle tratte internazionali.
Il nostro Paese ha costituito terreno fertile non solo per l’arretramento di Alitalia, ma anche perché sul territorio gli aeroporti sono molto diffusi, hanno un buon bacino d’utenza legato al turismo e, molti di essi, medio-piccoli, hanno legato il proprio sviluppo alle low cost (Bergamo, Pisa, Bari). In Europa invece gli aeroporti dei low cost sono in prevalenza medio-grandi.
«Il fenomeno del low cost è in continua robusta crescita -ha detto il presidente dell’Enac, Vito Riggio -tutta la crescita del trasporto aereo si deve a loro» . Nel mondo il tasso di crescita degli altri vettori è stato, nei 5 anni considerati, dell’ 1%a fronte del 14%delle compagnie a basso costo. In Europa le prime non sono cresciute, le seconde sono aumentate del 18%.
Lo studio mette a confronto anche la crescita dei vettori leader nel periodo 2005-2009: primeggia Air Berlin con un tasso di crescita del 25%, seguita da Ryanair con il 18%e da EasyJet con il 12%.
Il rapporto, che verrà presentato nei prossimi giorni alle commissioni parlamentari competenti, fa osservare come anche nel nostro Paese i grandi scali si stiano aprendo alle compagnie a basso costo per reggere i costi: è il caso di Malpensa. Quanto a Fiumicino, anche ieri è stato ribadito che non avrà un terminal low cost perché «deve svilupparsi come hub intercontinentale. Il traffico low cost ha già Viterbo» .
Riggio ha sottolineato che, rispetto allo sviluppo del traffico atteso, la dotazione di personale dell’Enac appare insufficiente: «La sicurezza dei voli al momento non è a rischio ma potrebbe diventarlo in futuro» . L’organico è di 48 ispettori, pari a 18 presenze assicurate. Quest’anno tre ispettori andranno in pensione.
Antonella Baccaro