Guido Olimpio, Corriere della Sera 18/5/2011, 18 maggio 2011
L’ «Alcatraz» di Strauss-Kahn La difesa: fu sesso consensuale - Dominique Strauss-Kahn è in una delle «tombe»
L’ «Alcatraz» di Strauss-Kahn La difesa: fu sesso consensuale - Dominique Strauss-Kahn è in una delle «tombe» . Una cella nel sezione Ovest di Rikers Island, il penitenziario vicino all’aeroporto La Guardia di New York. Una Alcatraz della costa est, collegata alla terra ferma da un ponte. Sull’isolotto c’è solo il carcere, con dieci edifici e oltre 11 mila prigionieri. Lo chiamano la «tomba» perché rischi di restarci per tutta la vita. Fino alla morte. E per molti dei suoi ospiti è quella la prospettiva. Per ora Strauss-Kahn vi rimarrà fino all’udienza di venerdì. Poi decideranno se tenerlo ancora nell’isola-prigione. I suoi avvocati sono al lavoro e puntano su una carta abbastanza scontata: Ophelia, la cameriera di 32 anni, che ha denunciato lo stupro— è la versione dei legali — era consenziente. Una difesa un po’debole se è fondata la ricostruzione della Special Victim Unit. E che non spiega i graff i trovati sul petto di Strauss-Kahn, segno evidente di lotta. In attesa della battaglia davanti al giudice il politico francese è stato rinchiuso nell’edificio Ovest, il più piccolo del complesso di Rikers Island, dove di solito sono sistemati i detenuti con malattie contagiose o i «clienti» particolari. Strauss-Kahn è sotto regime di isolamento. Una misura protettiva. C’è il rischio che qualche detenuto lo possa aggredire e non come gesto di vendetta. Piuttosto per diventare famoso come «l’uomo che ha ammazzato DSK» . Cose da carcere, cose reali. Come il programma di osservazione deciso dopo l’esame psicologico che ha rivelato un «rischio suicidio» : guardato a vista ogni 15-30 minuti, obbligato a indossare tuta e scarpe prive di lacci. Appena varcato il cancello l’esponente francese ha seguito la solita trafila: metal detector, perquisizione corporale. In base al regolamento, Strauss-Kahn ha una serie di diritti: un’ora d’aria e di attività all’esterno della cella, tre visite alla settimana da parte dei familiari (ognuna di un’ora), contatti con i legali. I pasti li consumerà in cella. Il cibo — racconta chi c’è stato — è pessimo. Distante un milione di anni dalla cucina del ristorante Gaby del Sofitel. Lunedì sera gli hanno «servito» la prima cena: hamburger di pollo, purè di patate, carote bollite e due fette di pera. Il menù non cambia molto. Di solito carne senza sapore, molta verdura. L’unica eccezione — racconta radio carcere — un dolce alle carote che servivano nel 2010. Lo preparava Hilberto Vargas, pasticciere finito tra le sbarre per furto di auto e assegnato alla cucina. Chissà se è ancora ai fornelli. Quanto alle distrazioni l’ex presidente del Fondo dovrà accontentarsi dei libri e dei giornali. Le giornate sono scandite dalla colazione — tra le 5 e le 6, il pranzo — alle 11 — e la cena, attorno alle 17. Poi noia. La sezione ovest sarà pure un posto deprimente ma almeno— suggerisce qualche vecchia pellaccia che ha passato anni lì dentro — Strauss-Kahn starà al sicuro. Il penitenziario non ha una buona fama. Spesso è sovraffollato, i suoi «abitanti» possono arrivare anche a 14 mila. I rapporti non sono amichevoli e può succedere di tutto. Lo svela la storia interna di Rikers Island. Nel 2008, un funzionario della prigione aveva deciso di risolvere il problema dell’ordine interno creando una squadra speciale. Ne facevano parte dei detenuti pronti a menare le mani in terribili spedizioni punitive. Per chi stava dentro era «the program» , il programma. Poi denunce di morti misteriose e violenze sessuali. Strauss-Kahn dovrà imparare in fretta le nuove regole. E anche se lo dovessero spostare in un altro carcere dovrà sempre stare in guardia. Guido Olimpio