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 2011  maggio 15 Domenica calendario

NATI PER LA GUERRA (O LA DEMOCRAZIA)

èStoria»: anzi, «èGuerra», perché è questo il tema della sesta edizione del Festival internazionale della Storia (Gorizia, 20-22 maggio, www.estoria.it). La guerra c’è sempre stata ed è connaturata alle origini della nostra specie, o è un fenomeno relativamente nuovo, legato alla nostra evoluzione culturale? È la domanda che si porrà Azar Gat, professore a Tel Aviv e autore di opere come War in Human Civilization (Oxford, 2006), Victorious and Vulnerable: Why Democracy Won in the 20th Century and How it is still Imperiled (Hoover, 2010). Non è vero, come sosteneva l’etologo e premio Nobel Konrad Lorenz che il combattimento fra animali della stessa specie è per lo più «rituale», pura esibizione. I nuovi sviluppi del darwinismo mostrano che la selezione naturale avviene soprattutto entro, e non fra, le specie. Lo diceva anche Darwin.
La lotta fra individui della stessa specie è più intensa, perché si lotta per lo stesso tipo di cibo e per gli stessi partner, nelle stesse nicchie ecologiche. È vero che gli animali tendono a evitare lo scontro mortale per ragioni di autopreservazione, ma quando non resta altra scelta essi combattono per uccidersi.
E sono spesso gli individui più giovani o deboli a rimetterci la vita. Dunque gli umani non hanno il monopolio della violenza rivolta ai propri simili. Il fenomeno è ben più diffuso e universale in natura. «Le persone, come tutti gli organismi – spiega Gat –, combattono per l’acquisizione o per la difesa di quegli oggetti del desiderio che informano le loro esistenze. La violenza non è uno stimolo primario che necessita di essere assecondato, come il desiderio di cibo o sesso. Quindi se la violenza è, per così dire, una nostra componente fondamentale, non lo è come impulso primario, ma come un mezzo, una tattica per raggiungere degli obiettivi desiderati. Ed è un mezzo estremamente pericoloso, a cui perciò si ricorre soltanto se altri mezzi più pacifici falliscono, o sono troppo dispendiosi, e quando le possibilità di successo sono buone. In termini di comportamento plasmato dall’evoluzione, la violenza è il martello nella nostra cassetta degli attrezzi, che contiene anche numerosi altri strumenti più delicati, da selezionare a seconda delle circostanze». Questi strumenti più delicati spiegano, riprendendo il titolo dell’ultimo libro di Gat, perché la democrazia ha vinto nel XX secolo. Ma anche perché è in costante pericolo.