RAFFAELLO MASCI, La Stampa 19/5/2011, 19 maggio 2011
Che cos’è il testo contro l’omofobia? - Ieri la Commissione giustizia della Camera ha bocciato il testo unificato contro l’omofobia
Che cos’è il testo contro l’omofobia? - Ieri la Commissione giustizia della Camera ha bocciato il testo unificato contro l’omofobia. Di che cosa si tratta? Con il termine omofobia viene definita l’avversione preconcetta nei confronti nell’omosessualità, sia maschile che femminile, e delle persone bisessuali o transgender. Si tratta di un pregiudizio simile al razzismo, al sessismo, alla xenofobia e all’antisemitismo. La legge italiana punisce questa forma di discriminazione? La Costituzione italiana (articolo 3) dice che « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». La legge Mancino del 1993 ha poi introdotto delle aggravanti per tutti quegli atti di violenza che siano motivati da discriminazioni fondate su sesso, lingua, etnia, religione. Si pensò, allora, di aggiungere anche «orientamento sessuale», ma il Parlamento respinse questa ipotesi. Oggi, in sostanza, se dico «sporco negro» vado in galera, se dico «brutto frocio» non mi succede nulla. E’ necessario che ci sia un’aggravante per reati commessi per odio contro chi è sessualmente diverso? Secondo alcuni è necessario, in quanto in Italia sono stati commessi molti atti di violenza, negli ultimi anni, proprio contro gay e lesbiche o contro luoghi da questi frequentati. Nella sola città di Roma, per esempio, negli ultimi 10 anni sono stati uccisi, per atti di esplicita omofobia, oltre 40 persone. La politica ha preso coscienza di questo problema? Le istituzioni spesso sì, ma i partiti politici molto meno. Esiste, per esempio, una giornata di lotta contro l’omofobia che si celebra il 17 maggio in tutto il mondo e che ha visto, due giorni fa, un intervento del Capo dello Stato, sostenuto anche dal ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. Inoltre, ogni volta che c’è un episodio di violenza o di discriminazione ai danni di un gay, molte forze politiche condannano l’episodio. Poi, però, al momento di introdurre delle sanzioni penali, si tirano indietro. Chi ha presentato la proposta di legge che ieri è stata respinta in Commissione alla Camera? Paladina della lotta contro l’omofobia, è da sempre la deputata del Pd Anna Paola Concia, la quale ha presentato, a inizio legislatura, una sua proposta di legge, così come fece anche l’Idv. Entrambe queste proposte furono bocciate in aula il 14 ottobre del 2009. La polemica si fece rovente e il governo annunciò un suo ddl in materia che, però, non è stato mai presentato. Nel dicembre successivo, sempre Pd e Idv, presentarono altre due proposte, differenti dalle prime, e confluite poi nel testo unificato (due articoli in tutto) che Paola Concia, come relatore, ha portato in Commissione il 9 novembre scorso. In sei mesi nessuna osservazione è stata fatta da parte della maggioranza: ieri - sostenendo che avevano bisogno di tempo e che esisteva una pregiudiziale di costituzionalità anche in questa nuova formulazione della legge - c’è stata la bocciatura da parte di Pdl, Lega e Udc. Partiti che non hanno mai votato la proposta del Pd e dell’Idv, ma non ne hanno neppure presentata alcuna alternativa. Questi partiti si possono definire omofobi? No. Anzi, all’interno di questi partiti ci sono sensibilità molto vicine alla causa dei gay (a iniziare dal ministro Mara Carfagna), tuttavia, essendo formazioni di orientamento conservatore, si fanno carico da sempre delle istanze della religione cattolica, la quale prevede nel suo impianto dottrinale che esistano solo due sessi: maschio e femmina, senza orientamenti di sorta che non siano patologici. Di conseguenza non ha senso secondo questa scuola di pensiero - fornire alcuna tutela a gruppi inesistenti o devianti. All’interno di tutti i partiti, ma specialmente tra i partiti di centrodestra, le istanze cattoliche sono molto avvertite, da qui la scelta di ieri. Ma negli altri Paesi europei l’omofobia è punita o no? Lo è, attraverso pene pecuniarie e detentive, in Danimarca, Francia, Islanda, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia. Norme antidiscriminatorie che menzionano esplicitamente l’orientamento sessuale sono in vigore anche in Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia e Montenegro, oltreché in molti paesi extraeuropei. Nell’ottobre del 2009 anche gli Stati Uniti d’America hanno stabilito che la violenza causata da odio basato sull’orientamento sessuale costituisce un reato federale. Il testo bocciato in Commissione può essere ripresentato in Aula? Il testo unificato può essere presentato in aula come emendamento al testo base.