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 2011  maggio 19 Giovedì calendario

Non sappiamo più dire “sì” - Ci si sposa di meno, e questa non è quasi più una notizia. Ormai a colpire sono le cifre di quello che sembra un calo inarrestabile: in due anni hanno scelto di sposarsi 30 mila persone in meno

Non sappiamo più dire “sì” - Ci si sposa di meno, e questa non è quasi più una notizia. Ormai a colpire sono le cifre di quello che sembra un calo inarrestabile: in due anni hanno scelto di sposarsi 30 mila persone in meno. Le nozze celebrate sono state 230.613 nel 2009 e poco più di 217 mila nel 2010 secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat. La diminuzione in realtà è in corso già dal 1972 ma è aumentata negli ultimi due anni. Siamo arrivati infatti ad un calo medio di circa il 6% l’anno, di gran lunga superiore al 1,2% in meno registrato, in media, negli ultimi 20 anni. In tempo di crisi anche sposarsi è un lusso, economico ma anche psicologico, avverte l’Istat. Secondo l’Istituto di statistica la «congiuntura economica sfavorevole» ha contribuito ad accentuare «un diffuso senso di precarietà e di incertezza». L’elenco dei problemi è lungo e tristemente noto: invece di sposarsi i giovani restano a casa con i genitori, allungano i tempi degli studi, hanno difficoltà a trovare lavoro e case, ricorda l’Istat. Di fronte alle incertezze economiche, le coppie (che comunque possono permetterselo) evitano spese che ritengono superflue e optano per la convivenza. Aumentano infatti le unioni di fatto, che nel 2007 superavano il mezzo milione. E sono in «continuo aumento» i bambini nati al di fuori del matrimonio, il 21,7% del totale dei nati nel 2009. Chi prende la grande decisione di convolare a giuste nozze, poi, lo fa sempre più tardi come se fosse necessario più tempo per convincersi o si volesse rimanere aggrappati allo stato civile di nubili e celibi fino all’ultimo istante utile. La propensione a sposarsi prima dei 35 anni è diminuita in un solo anno di circa del 7% sia per gli uomini che per le donne, valore più che triplicato rispetto a quanto avveniva tra il 2008 e il 2007. L’età media degli sposi è salita a 33 anni per gli uomini, 30 per le donne; ben 6 anni in più rispetto ai valori del 1975. I giovani restano più a lungo a casa con i genitori, hanno difficoltà a trovare un lavoro stabile e una casa. Ma non solo. Il calo pesa soprattutto sulle prime nozze: 175.043 nel 2009, 10.706 in meno rispetto al 2008. Hanno perso quasi 8 punti: erano il 93,5% nel 1972, e sono diventati l’85,7% nel 2009. E comunque ci si sposa di meno ovunque, al nord e al sud. Tra le grandi regioni, il calo maggiore appartiene al Lazio (-9,4%), Lombardia (-8%), Toscana (-6,7%), Piemonte e Campania (-6,4%). Si confermano però ancora le regioni meridionali le più tradizionali. Fanno registrare il maggior numero di indice di nuzialità (numero delle prime nozze rapportato alla popolazione). A fronte di una media nazionale di 3,8, le regioni del Sud arrivano al 4,6; le isole a 4,5; mentre il Nord al 3,3 e il Centro al 3,7. Diminuiscono anche i matrimoni misti, quelli in cui uno dei due sposi è straniero: nel 2009 sono state celebrate 32 mila nozze (il 14% del totale dei matrimoni), quasi 5 mila in meno rispetto al 2008 e i dati del 2010 «suggeriscono una ulteriore contrazione». I matrimoni misti rimangono costanti però nelle regioni del Nord e del Centro dove le comunità straniere sono più integrate, e comunque nel Nord-est un italiano su dieci convola a nozze con una straniera. Nelle coppie miste, infatti, la tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera: sono il 7,2% del totale a livello medio nazionale (16.559 nozze celebrate nel 2009), con punte del 9,9 nel Nord-est. La crisi non risparmia nemmeno i divorziati desiderosi di riprovarci una seconda volta. Le seconde nozze sono passate da 34.137 del 2008 a 32.873 del 2009. Gli uomini si risposano in media a 48 anni se sono divorziati e a 61 se sono vedovi, mentre le donne, rispettivamente, a 43 e a 48 anni.