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 2011  maggio 17 Martedì calendario

I GRILLINI SFONDANO IN EMILIA E CRESCONO NELLE CITTA’ DEL NORD

«Paura, eh?». Massimo Bugani, candidato bolognese, ironizza sul blog e cita la parodia di Carlo Lucarelli. Esulta il Movimento Cinque Stelle per i risultati straordinari di Bologna ma anche per quelli di Milano, Torino, Rimini, Arezzo e Trieste. Beppe Grillo celebra la sua Woodstock elettorale con un piccolo boom che irrita soprattutto il centrosinistra, anche se i grillini pescano pure dal centrodestra e dagli astenuti. A Milano i sostenitori di Giuliano Pisapia fanno notare che con il 4 per cento ottenuto dal ventenne capelluto Mattia Calise si poteva sbaragliare Letizia Moratti al primo turno. Per poco non sono stati decisivi pure a Bologna, dove Merola è rimasto sul filo del ballottaggio anche a causa del quasi dieci per cento ottenuto da Bugani. Non è un caso che nel Pd si registrino reazioni stizzite. Enrico Letta commenta: «C’ è poco da brindare per i voti di Grillo». Pier Luigi Bersani fa la paternale ai discoli della politica: «Mi rivolgo a voi in maniera amichevole ma rigorosa: è ora di uscire dall’ infanzia e di scegliere». «Paura, eh?», ripete beffardo Bugani. Che si autodefinisce «un perfetto sconosciuto». E trasversale, secondo gli insegnamenti che il suo maestro Grillo ha ribadito a settembre a Cesena: «Né di destra né di sinistra, ma sopra». Sopra i partiti, sopra ogni previsione. A Bologna e Milano, ma anche in tutta l’ Emilia. E poi ancora: a Torino (oltre il 5 per cento, più del terzo polo), Rimini (oltre l’ 11), Arezzo (oltre il 6), Trieste (6). Un piccolo cataclisma a macchia di leopardo, che sconta qualche difficoltà al Sud (a Napoli si è fermato sotto il due per cento). Ma che fa dire al bolognese Giovanni Favia: «Siamo pronti per le elezioni politiche». È «il vento dell’ antipolitica», direbbero i suoi avversari. Ma è anche il vento di una politica diversa, meno aggressiva di quella del suo leader carismatico, l’ ex comico Grillo. Spartana e austera. Come quella milanese di Calise, che ha speso 7 mila euro contro i 6 milioni dichiarati dalla Moratti. Visionaria e concreta, come quella del fotografo trentaduenne Bugani, che ha sfondato senza insulti e parolacce. Non conoscerà Dossetti, come gli hanno rimproverato, ma esibisce passione e concretezza. Anche se definisce «amore» il sentimento che lo lega a Grillo e proclama i grillini «eroi dell’ età moderna e pazzi scatenati». L’ entusiasmo è il pane quotidiano dei Cinque Stelle, anche a costo di scontare incoerenze e inesperienza. E qualche colpo sotto la cintura, come la richiesta di test antidroga per i candidati che andranno al ballottaggio. E destra e sinistra? Categorie «morte e sepolte, come i partiti». Quando ci sarà da scegliere, tra due settimane, i criteri saranno ben altri. Il giovane Calise: «Non daremo indicazioni di voto. Faremo domande ai candidati e pubblicheremo i risultati su Internet». Idem per Bugani: «I nostri elettori non sono pecore, basta con la vecchia politica». Il grillino si gode il trionfo e punta in alto: «Siamo noi il terzo polo». Pdl e Pd li corteggiano, in stato di necessità. Bugani scrive: «A corrente alternata ci corteggiano e ci bastonano tutti». Lui cita spesso De Andrè e Guccini, ma alla sinistra non fa sconti: «Ha responsabilità su indulto, scudo fiscale, inceneritori, guerre, allargamento di basi militari, cementificazione, Civis, caso Delbono, distruzione del welfare, precariato, assenza di piste ciclabili, privatizzazioni».
Alessandro Trocino