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 2011  maggio 17 Martedì calendario

I misteri di quella mattina che non hanno una risposta - Perché e da quanto tempo Dominique Strauss-Kahn si trovava nella City? A quarantotto ore dall’accaduto l’enigma rimane insoluto anche se, secondo fonti informate, gli inquirenti starebbero lavorando proprio su questo aspetto per verificare le tesi della difesa

I misteri di quella mattina che non hanno una risposta - Perché e da quanto tempo Dominique Strauss-Kahn si trovava nella City? A quarantotto ore dall’accaduto l’enigma rimane insoluto anche se, secondo fonti informate, gli inquirenti starebbero lavorando proprio su questo aspetto per verificare le tesi della difesa. Il direttore dell’Fmi vive a Washington, dove ha sede l’istituzione, e sarebbe dovuto partire nel pomeriggio di sabato per l’Europa, per incontrare la cancelliera tedesca Angela Merkel e partecipare all’Eurogruppo. Nella sua agenda non erano inseriti appuntamenti istituzionali né impegni preparatori alla missione nel Vecchio continente. Il motivo non poteva essere che personale, quindi, come del resto si potrebbe desumere da uno degli alibi forniti da Strauss-Kahn. A sua discolpa il direttore avrebbe spiegato di essere uscito un’ora prima dell’aggressione dal Sofitel sulla 44ª per pranzare con la figlia e poi dirigersi in aeroporto. Ma di questo incontro non ci sarebbe prova. Una fonte interna all’albergo avrebbe rivelato che le operazioni di check-out sono avvenute tra le 12.28 e le 12.38, mentre la cameriera che lo accusa era entrata nella sua camera intorno a mezzogiorno. A rendere il mistero ancora più fitto è un’altra rivelazione: il direttore era già stato nell’hotel sei volte negli ultimi 18 mesi, ma questo era il suo primo soggiorno del 2011. Perché, se Strauss-Kahn si trovava ancora in albergo, alla cameriera è stato dato ordine di sistemare la stanza? Secondo la sua stessa ricostruzione, Ophelia, la cameriera di 32 anni di origini afro-americane, avrebbe ricevuto indicazioni precise per riordinare la suite 2806 dove alloggiava Strauss-Kahn. La prassi vuole che l’ordine scatti solo quando l’ospite dell’albergo ha effettuato il checkout, ovvero ha pagato il conto e riconsegnato le chiavi della stanza nella quale non può più entrare. Che cosa non abbia funzionato sabato nella catena di comando del Sofitel non è ancora chiaro, né si sa chi ha impartito questo ordine ad Ophelia. Anche qui emerge un altro particolare: Strauss-Kahn non era un affezionato della 2806, di solito alloggiava in altre stanze. Questa volta però, dato che era libera, gli è stata offerta la suite da tremila dollari a notte in segno di riconoscenza per la sua «fedeltà» e al prezzo di una normale stanza, ovvero 525 dollari. Il direttore del Fmi è stato vittima di un complotto? È questa la tesi sostenuta da alcuni, secondo i quali Strauss-Kahn era considerato un personaggio fastidioso. Il riferimento è soprattutto alla sua possibile candidatura per l’Eliseo nelle elezioni del 2012 come sfidante del Partito socialista contro Nicholas Sarkozy. I suoi detrattori avrebbero giocato proprio sulla fama di «grande seduttore» per incastrarlo. Del resto lo stesso direttore il 28 aprile scorso aveva parlato con alcuni giornalisti del quotidiano Libération dell’ipotesi di un complotto attorno a uno stupro che avrebbe potuto essere montato ai suoi danni. Ma la tesi del complotto si scontra con i precedenti, visto che l’ex ministro delle Finanze francese aveva già dovuto chiedere scusa pubblicamente per aver avuto una relazione clandestina con una economista ungherese del Fondo. E adesso anche una scrittrice francese, Tristane Banon, dopo aver mantenuto il silenzio per anni, sostiene di essere stata aggredita da Strauss-Kahn nel 2002 e, secondo il suo avvocato, sta «ipotizzando» una denuncia nei suoi confronti. Gli avversari politici infine sostengono che al Sofitel di New York il direttore era già stato coinvolto in episodi simili e il personale dell’albergo era sul piede di guerra. Quella sul tentato stupro di Ophelia è la sola indagine in corso? A insinuare l’esistenza di altri procedimenti è «Le journal du dimanche», che parla di «almeno un altro caso» su cui si sta indagando a New York. Essendo competente la procura di Manhattan, il caso è avvenuto nella City anche se non è chiaro quando. Inoltre, occorre dire che per la legge americana senza una denuncia precisa non c’è inchiesta.