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 2011  maggio 17 Martedì calendario

IL FATTO DI IERI - 17 MAGGIO 1973

Tempo di Cannes e tempo di amarcord. Di quel 17 maggio 1973, quando la platea chic della Croisette si scatenò con insulti e lanci di oggetti contro “La Grande Bouffe” di Marco Ferreri, un mix “d’immondices visuelles”, secondo una critica assatanata pronta a gridare al più grande film-scandalo del Festival. Crepare mangiando, affogando in un eccesso bulimico di lussuria e stravizio, come sacerdoti di un banchetto di morte, agonizzanti di indigestione e di occlusione intestinale, parve terribilmente blasfemo ai critici di Francia, un “attentato intellettuale di un Ferreri depravato”. Nessuna pietà per il regista, per i quattro sacri mostri Mastroianni, Tognazzi, Noiret e Piccoli, per quel film choc che di lì a poco sbancherà il botteghino, accenderà dibattiti, segnerà un passaggio-clou nel cinema antiborghese. Carnale, carico di humour noir, disgustante nella animalità delle sue scene, l’abbuffata ferrariana, ammiccante a Rabelais e De Sade, resta una feroce allegoria della società del benessere condannata all’autodistruzione. Un apologo disperato sugli intrecci tra Thanatos e Eros, tra cibo e escrementi, un’“ultima cena” pagana e esorcizzante, pianificata come un freddo suicidio senza consolazione.