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 2011  maggio 17 Martedì calendario

IL PARADISO CHE NON C’È

«Non c´è paradiso, né vita dopo la morte, quelle sono favole per gente che ha paura del buio». Lo dice Stephen Hawking, l´astrofisico che ha scoperto il Big Bang e la teoria dei buchi neri, colui che forse è più risalito all´indietro nei suoi studi fino al momento della nascita dell´universo. Aveva già affermato qualcosa di simile («non c´è bisogno di Dio per spiegare la nostra esistenza») in libri, lezioni all´università di Cambridge, discorsi. Ora lo ribadisce in modo ancora più netto in un´intervista al Guardian. «La scienza - dice lo studioso - prevede che più universi possano formarsi spontaneamente, creati dal nulla». Concetto ostico alla mente umana, ma non per la mente di un fisico come Hawking, secondo cui minuscole fluttuazioni di quantum diventarono i semi da cui sono sbocciate le galassie, le stelle e infine l´Homo Sapiens. Già, ma se non ci ha creato nessuno, allora perché siamo qui, cosa ci stiamo a fare su questa terra? «Siamo qui», risponde lo scienziato, «per cercare di dare il massimo valore alle nostre azioni, per realizzare il nostro potenziale facendo buon uso delle nostre vite». Vi sembrerebbe poco?