LUIGI SPEZIA , Repubblica 14/5/2011, 14 maggio 2011
NO ALLE NOZZE COMBINATE, LA COMUNITÀ LA RESPINGE - MODENA
Nosheen è salva, ma nessuno la vuole più. La ragazza pachistana di 19 anni che rischiò di morire, lo scorso ottobre, sotto i colpi del padre e del fratello e vide la madre soccombere, non può tornare a vivere nel paese dove è cresciuta. A Novi di Modena, non c´è più posto per lei. Dopo aver disobbedito ai precetti paterni e aver rifiutato di sposare un cugino che vive in Pakistan, questione d´onore per certi ambienti rurali di quel paese, ora i connazionali non ne vogliono più sentir parlare. E anzi, forse potrebbe essere persino pericoloso tornare tra loro. Finora, dopo essere stata in coma e salvata dai chirurghi, Nosheen ha vissuto in una comunità, mentre i suoi tre fratellini sono affidati al Comune di Novi. Ma la comunità non può più ospitarla, i contributi offerti dalla fondazione presieduta da Sergio Zavoli scadono tra un mese.
Lei, che ha studiato all´istituto professionale per modiste a Modena, ha urgente bisogno di una casa, vuole avere un futuro. Le assistenti sociali hanno cercato di convincere alcune famiglie pachistane di Novi ad ospitarla, ma hanno ottenuto solo rifiuti. Non la vogliono a maggior ragione gli zii parenti del padre, Ahmand Khan Butt, saldatore ora in carcere con il figlio Umair, entrambi accusati dell´omicidio della moglie e madre Shahnaz Begum, alleata nella figlia nella volontà di non sottomettersi alle imposizioni dei maschi del clan.
La tradizione secolare, che ha a che fare con il sistema chiuso delle caste, inviolabile pena l´essere messi fuori dalla comunità, è più forte di ogni solidarietà. Eppure, due giorni dopo l´omicidio, i rappresentanti dei pachistani di Modena e Reggio Emilia, stavano con Nosheen. Dissero che «fare il padrone dei propri figli non ha niente a che fare con nessuna religione e nessuna cultura civile». Una presa di posizione contro «una mentalità malata». Una mentalità che alla prova dei fatti si rivela ancora radicata: ospitare la ragazza sarebbe un oltraggio ai valori tramandati, sarebbe mettersi contro la famiglia di lei. Anche nel caso di Hina, uccisa a Brescia, la comunità non la difese. L´unico parente disposto ad ospitare Nosheen è uno zio materno che vive in Norvegia. Ma lei non ha ancora la cittadinanza italiana e in Norvegia, ammesso che voglia andarci, sarebbe una clandestina.