Elisabetta Rosaspina, Corriere della Sera 14/5/2011, 14 maggio 2011
Un uomo di 61 anni. Di Ivrea, nel luglio del 1992 aveva perso la figlia ventenne, malata di mente, che, ricoverata in clinica, s’era messa un sacchetto in testa e l’aveva stretto forte forte fino a non respirare più
Un uomo di 61 anni. Di Ivrea, nel luglio del 1992 aveva perso la figlia ventenne, malata di mente, che, ricoverata in clinica, s’era messa un sacchetto in testa e l’aveva stretto forte forte fino a non respirare più. Tre mesi dopo la moglie quarantenne, non reggendo al dolore, s’era buttata nella Dora Baltea. Dopo quei fatti lui aveva perso il lavoro mentre il figlio, all’epoca adolescente, col passare degli anni s’era dato all’alcol. Giorni fa il padre, affetto fra l’altro da un male incurabile, aveva tentato invano di soffocarsi coi gas di scarico dell’auto. Quindi lui e il figlio, oggi trentasettenne, s’erano messi d’accordo per morire assieme. Mercoledì scorso, verso le 22, i due, del tutto ubriachi, raggiunsero in auto il lago di Cascinette, a pochi chilometri da Ivrea, e si buttarono giù. Il vecchio, non sapendo nuotare, si inabissò in pochi istanti. Il giovane, avendo d’un tratto cambiato idea, con poche bracciate raggiunse la riva e chiamò i soccorsi nella speranza, vana, di salvare il padre. Verso le 22 di mercoledì 18 maggio nel lago di Cascinette, a pochi chilometri da Ivrea (Torino).