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 2011  maggio 15 Domenica calendario

REGGIO CALABRIA, UN AEROPORTO CHE NON DECOLLA

Eccolo lì il pontile dell’Aeroporto dello Stretto, il Tito Minniti, negletto, abbandonato, mai veramente sfruttato per il trasporto dei passeggeri da e per Messina e costato alle casse pubbliche, prima (circa trent’anni fa) 10 miliardi di vecchie lire, erogate dalla Regione Calabria e oggi, 1 milione e 200 mila euro, pagati dalla Sogas, la società che gestisce, arrancando, lo sfortunato scalo reggino. E già. Perché la Sogas presenta, secondo fonti ufficiali, un debito pregresso di sei milioni di euro (fonti ufficiose parlano di 30 milioni), di cui quattro con lo Stato e due con privati e perde ogni anno 3 milioni e 500 mila euro.
I MOTIVI di tale disastro ce li sintetizza Michele Limosani, docente di Economia politica all’Università di Messina, nonché rampante consigliere di amministrazione della Sogas e, come tutti i neofiti, convinto che il suo libro dei sogni potrà un giorno, per l’aeroporto dello Stretto, diventare realtà. Dice in sintesi Limosani che la prima palla al piede per il Minniti è rappresentata dal regime di monopolio in cui opera l’Alitalia che si accaparra da sempre l’85 per cento dell’handling (cioè dei servizi a terra che forniscono assistenza a terzi), incamerando ben 1 milione e 500 mi-la euro l’anno a sfavore delle casse dell’aeroporto. Poi c’è il problema delle tasse relative al numero dei passeggeri: per fare respirare il Minniti sarebbe necessario un milione di utenti, invece Reggio ne registra 650 mila, di radici calabresi. Ce ne vorrebbero altri 350 mila, messinesi. Ecco che ritorna prepotente il problema del pontile,
mai risolto in trent’anni di infelicissima e inutile esistenza. Continua a spiegare Limosani. La sfida di rilanciare il Minniti si potrà vincere solo attraendo Messina. E Messina si potrà attrarre soltanto con tre elementi: l’accessibilità qualitativa (cioè inventando una maniera accettabile per raggiungere l’aeroporto, anche attraverso l’uso del pontile), con tariffe agevolate e un maggior numero di voli.
Attualmente il servizio di trasporto dei passeggeri da e per Messina viene svolto da un team Metromare-Sogas. La prima (società neonata composta da Rfi e Ustica Lines), che ha fortissime responsabilità nell’abbandono del pontile perché nel contratto iniziale previde soltanto cinque corse tra Messina e l’Aeroporto, insufficienti per coprire tutti i voli, oggi provvede a fornire 11 corse, ma non con il pontile bensì con il porto di Reggio Calabria, da lì un pulmino, pagato dalla Sogas, trasporta gli utenti sino al Minniti. Ma il dottor Richi Munafò, affezionato alla linea Reggio-Roma, confida sconfitto: “Ancora ci sono molti disservizi”.
QUANTO alle tariffe, il nuovo Consiglio di amministrazione della Sogas si è mosso bene: a parte gli estenuanti contatti con un’Alitalia sorda e riottosa, ha fatto un accordo con Blue Panorama, che partirà dal 17 giugno, ha implementato i voli con gli scali di Torino, Milano, Pisa attraverso un bando finanziato dallo Stato, è in trattative spinte con un altro vettore di cui ancora è prematuro parlare. Quanto al check-in, da effettuare nella città dello Stretto, sogno del presidente della Provincia di Messina (che detiene il 20 per cento delle azioni della Sogas), Nanni Ricevuto, conosciuto, nella vulgata, come “Nanni bugia”, nonostante gli spasmodici sforzi del Nostro, è ancora fermo al palo.
Pare che Nanni non abbia avuto l’appoggio politico del presidente della Regione siciliana, Raffele Lombardo, essendo politicamente legato a un nemico di Lombardo, l’onorevole Castiglione. Ma Limo-sani una speranzella la serba nel suo cuore: se alle imminenti amministrative, a Reggio vince la destra, Scopelliti, presidente della Regione calabra, farà fuori tutti i nemici (di sinistra) e l’Aeroporto volerà.