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 2011  maggio 10 Martedì calendario

QUATTRO INCONTRI PER CAPIRE «CONTEMPORANEAMENTE» - L’

idea è venuta ad Anna Mattirolo, direttrice del Maxxi Arte. «Volevo unire mondi e pensieri che ruotano intorno alla contemporaneità, ascoltare anche personaggi che non sono artisti per capire che cos’ è che li ha fatti riflettere sul futuro». Perciò ha progettato la rassegna «ContemporaneaMente» (realizzata in partnership con Euro Forum e con il sostegno del Gruppo Ars medica), invitando uno scrittore come Sandro Veronesi, un filosofo come Umberto Galimberti, uno storico-giornalista come Paolo Mieli e una rock star come Gianna Nannini a raccontare il loro incontro con la contemporaneità, interrogati da giornalisti come Pierluigi Battista e Piero Dorfles. Gli appuntamenti cominciano il 12 maggio, (ore 20,15 all’ Auditorium del Maxxi, via Guido Reni, ingresso 4 euro acquistando il biglietto del museo) e proseguono, ogni giovedì, fino al 30 giugno. La rassegna riprenderà poi in autunno con Andrea Camilleri, Ascanio Celestini, Antonio Pappano e Carlo Verdone. Si parte con Sandro Veronesi, che renderà omaggio a David Foster Wallace, scrittore di culto americano, morto suicida nel settembre del 2008 a poco più di quarant’ anni: emblema del contemporaneo per il modo innovativo in cui usa la scrittura, fortemente intrisa di «liquidità». Galimberti si propone di dimostrare la trasformazione subita dall’ umanità nell’ età della tecnica, che rischia di mettere le esigenze dell’ uomo in secondo piano rispetto a quelle dell’ apparato tecnologico. Nel suo incontro Paolo Mieli racconterà come il salto dall’ Italia rurale a quella contemporanea e metropolitana sia rappresentato per lui dal film «Il sorpasso» di Dino Risi e da alcune pellicole di Michelangelo Antonioni. Gianna Nannini parlerà della sua passione per l’ arte contemporanea che l’ ha portata a collaborare con artisti come Carla Accardi e Michelangelo Pistoletto, al quale ha offerto la voce per l’ installazione del progetto «Il Terzo Paradiso». E per Pierluigi Battista, anfitrione di tre serate su quattro, qual è l’ opera che gli ha fatto incontrare la contemporaneità? «Il film "Il Cacciatore", perché rimescola i ruoli stabili e tradizionali del buono e del cattivo. Negli anni Settanta, molto prima della caduta del muro di Berlino, ci ha insinuato il dubbio che la realtà sia molto sfaccettata e che sia difficile dividerla in blocchi. Segna il passaggio dalla modernità del XX secolo, caratterizzata dalle grandi ideologie, alla contemporaneità del XXI, con lo scardinamento di quelle certezze e l’ affacciarsi di una nuova storia, ancora confusa e fluida».
Lauretta Colonnelli