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 2011  maggio 16 Lunedì calendario

DA TRISTANE A CARMEN LA CRONACA DI UN’OSSESSIONE —

Dominique Strauss-Kahn e le donne è come parlare di Keith Richards e la droga, o di Charles Bukowski e l’alcol. Una passione che diventa dipendenza, un vizio ormai inseparabile dal personaggio pubblico. Strauss-Kahn è un uomo di potere, un potere che esercita non solo quando si tratta di ristrutturare il debito greco. Il primo a rompere il tabù fu, quattro anni fa, il giornalista di Libération Jean Quatremer, che al momento della nomina di DSK a direttore generale del Fmi scrisse sul suo blog quel che tutti sapevano: «Il gusto di Strauss-Kahn per la sessualità sfrenata è noto. Rischia però di avere dei problemi a Washington, in un Paese che non scherza con la morale, in generale, e con le molestie sessuali in particolare» . Parole che fecero scandalo nella Francia placidamente abituata agli amori — mai davvero segreti, mai ostentati — degli uomini politici di rango. Frasi che oggi risultano profetiche. Oltre alla giustizia americana, anche i magistrati francesi potrebbero presto interessarsi alla vita di sex addicted di Strauss-Kahn: torna oggi in primo piano la vicenda della giornalista e scrittrice Tristane Banon, che nel 2007 ha raccontato in tv una tentata violenza subita da DSK. La Banon ha già contattato l’avvocato e si prepara a presentare denuncia per quel reato, non caduto in prescrizione. Lo annuncia sua madre, la socialista Anne Mansouret, consigliera regionale dell’Alta Normandia e candidata alle primarie del partito per la presidenziale 2012. «Oggi rimpiango di avere convinto mia figlia Tristane a non presentare subito denuncia — ha detto ieri la Mansouret a Paris Normandie —. Porto una responsabilità molto pesante. Dopo che venne assalita da DSK, nel 2002, io e mia figlia parlammo a lungo. Alla fine abbiamo concluso che era meglio non andare in tribunale. Sono passati molti anni, ma Tristane è tuttora segnata da quell’episodio. Stanotte sono andata da lei per confortarla, il nuovo scandalo fa tornare a galla vecchi ricordi» . Il 5 febbraio 2007, sulla tv via cavo Paris Première, va in onda «93 Faubourg Saint-Honoré» , la trasmissione di Thierry Ardisson (l’animatore più celebre della tv francese) che invita a cena a casa sua amici più o meno intimi. Davanti alle telecamere e ad altri ospiti tra i quali Jacques Séguéla e Claude Askolovitch, Tristane Banon racconta: «Mi ha dato appuntamento per l’intervista in un appartamento che si è rivelato essere vuoto, se non per un videoregistratore, una televisione e un letto. Abbiamo cominciato a parlare ma mi ha preso la mano, poi è salito toccandomi il braccio... È finita che l’ho respinto e siamo finiti a lottare a terra, gli ho dato dei calci ma continuava, mi ha slacciato il reggiseno, ha cercato di togliermi i jeans. A un certo punto ho gridato la parola "stupro"per fargli paura, ma non si è granché impressionato» . A tavola Ardisson commenta «è ossessionato, si sa» , altri si preoccupano che «potrà rifarlo» , nessuno si sorprende. La regia nasconde il nome con un prolungato beep, ma pochi giorni dopo lo stesso Ardisson conferma: s i parlava di Dominique Strauss-Kahn, «malato di sesso» . «Ho almeno 14 amiche che dicono di essere state assalite da Strauss-Kahn— racconta Ardisson, il 22 ottobre 2008 a Radio Montecarlo —. È evidente che ha un problema, va bene amare il sesso ma a quel livello è un’altra cosa, DSK è malato, e negli Stati Uniti su certe cose non si scherza» . L’ex favorito alle presidenziali è stato visto più volte a Parigi nel celebre club per scambisti «Les Chandelles» , al numero 1 di rue Thérèse, ma quella è la sua vita privata. Una questione pubblica fu invece nel 2008 la relazione extra-coniugale con l’economista ungherese e collega del Fmi, Piroska Nagy, secondo alcuni durata almeno otto mesi ma definita dalla moglie di Strauss-Kahn, Ann Sinclair, come «l’avventura di una notte che non rovinerà il nostro matrimonio» . Strauss-Kahn se la cavò negando favoritismi a vantaggio della subordinata, e chiedendo però scusa per un comportamento che rivelava un «errore di giudizio» . Nel libro DSK, i segreti di un presidenziabile uscito l’anno scorso da Plon per la penna di «Cassandre» , ex collaboratrice di DSK, si evoca poi la relazione con Carmen, «la vedova di un intellettuale italiano che vive a Roma» , e la tecnica ormai consolidata degli Sms— «Ti voglio» — scritti come primo approccio. La portavoce del partito socialista all’Assemblea nazionale, Aurélie Filippetti, ha raccontato di essere stata oggetta di avances «molto spinte» da parte di Strauss-Kahn, tanto che da quel momento fa in modo di «non rimanere mai con lui da sola in un luogo chiuso» . Molte donne sono rapite dal fascino, l’intelligenza, e la noncuranza di un miliardario di sinistra che in tempi di austerity globale punta a raccogliere i voti delle classi medie e si lascia comunque fotografare su una Porsche da 100 mila euro (è successo qualche settimana fa). La consigliera parlamentare di DSK, Véronique Bensaïd, ha raccontato di aver visto Dominique assalito a sua volta dalle donne in Parlamento: «Certe deputate mi passavano bigliettini con frasi bollenti, a volte deliranti. Ho visto alcune fare numeri degni delle più esperte prostitute, e parlamentari pronte a tutto per andare a letto con lui» . Yasmina Reza, regina delle donne di teatro francesi, dedicò a lui, il misterioso «G.» , il libro L’Alba, la sera o la notte (Bompiani) sulla campagna presidenziale di Sarkozy. Ma il successo e l’attrazione sono una cosa, molestie e violenza un’altra. Nella carriera di Strauss-Kahn, ricorda il libro di Cassandre, c’è anche un’aggressione ai danni di una donna delle pulizie in Messico. I fatti del Sofitel non sono isolati; nei prossimi giorni potrebbero spuntare altre testimonianze sull’ossessione che ha gettato nel fango un uomo destinato all’Eliseo.
Stefano Montefiori