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 2011  maggio 16 Lunedì calendario

E Sarkò gli disse: in America non restare solo con le stagiste - Fu bocciato all’esame di ammissione all’Ena, la mitica École National d’Administration

E Sarkò gli disse: in America non restare solo con le stagiste - Fu bocciato all’esame di ammissione all’Ena, la mitica École National d’Administration. Ma si tratta dell’unico scacco in una carriera che per il resto è un perfetto modello di come i francesi scelgono, anzi cooptano, la loro classe dirigente. Dominique Gaston André Strauss-Kahn nasce nel 1949 a Neuilly, sobborgo chic di Parigi, da un’ottima, antica e cosmopolita famiglia ebrea: il papà fa il consigliere fiscale ed è membro del Grande Oriente di Francia, la madre è giornalista. Quello che diventerà per tutti Dsk cresce in Marocco, fa buoni studi a Sciences-Po e in politica debutta come comunista, ma si allontana dal partito, racconterà, «man mano che imparavo l’economia». La impara così bene che inizia a insegnarla all’università. Nel 1976 diventa socialista, dieci anni dopo è deputato. Non è un mitterrandiano «storico», però sotto l’unico presidente di gauche della Quinta Repubblica è ministro dell’Industria e del Commercio estero. Da buon «ténor» della politica francese, è anche sindaco di una città, nel caso Sarcelles, vicino a Parigi. E alterna l’attività politica a quella di avvocato d’affari e di lobbysta di alto livello per le industrie francesi a Bruxelles. Dal ’97 al ’99 torna a governare, ministro dell’Economia nel gabinetto Jospin in difficile coabitazione con la presidenza Chirac. Ma Dsk è stimato da tutti perché le sue scelte politiche si possono discutere, ma la sua preparazione no. Nel 1999 si dimette a seguito di uno scandalo, verrà assolto due anni dopo. La carriera riparte. Nel Ps è il capofila dei pragmatici e predica a un partito in preda a ricorrenti crisi di populismo un «socialismo responsabile» che non pensi solo alle utopie ma anche ai conti. Nel 2007 arriva la grande occasione: direttore generale del Fondo monetario internazionale, con la benedizione di Sarkozy che lo stima e lo teme, quindi è felicissimo di mandarlo dall’altra parte dell’Atlantico. Fin qui la vita pubblica. Quella privata è altrettanto movimentata. Dsk ha quattro figli da tre mogli; l’attuale, la ricchissima Anna Sinclair, è una celebre telegiornalista. A lui piace piacere: ha fatto una chiacchieratissima operazione per ridurre le «borse» sotto gli occhi ed è sempre abbronzato ed elegante. «Bon vivant», ama la buona cucina, le scelte compagnie e le belle cose. E, fra lo stipendio del Fmi (315 mila euro netti all’anno) e il patrimonio della moglie, può anche permettersele. La coppia dispone di una villa a Washington, di un riad a Marrakesh e di due splendidi appartamenti a Parigi. Ma il vero debole di StraussKahn sono le donne. Nel 2008 finisce nei guai per Piroska Nagy, un’economista ungherese dell’Fmi con la quale aveva una relazione e che era sospettato di aver favorito. Dopo una serie di articoli al vetriolo del Wall Street Journal e un’inchiesta interna, se la cava con tante scuse ai dipendenti e alla moglie. Ma pochi mesi prima la giovane scrittrice Tristane Banon era andata in tv a raccontare di aver subito, cinque anni prima, un tentativo di stupro da parte di Dsk. Le storie di donne sono tante e tali da aver ispirato addirittura un libro, «Dsk - I segreti di un presidenziabile», uscito di recente e pieno di dettagli piccanti. L’anonima autrice ha scelto uno pseudonimo che oggi appare profetico: Cassandra. Racconta un Dsk che «riesce a stento a controllare le sue pulsioni sessuali». Assicura che frequenta locali per scambisti e che esistono foto che lo ritraggono mentre esce da «Les Chandelles», indirizzo parigino celebre fra gli appassionati del genere. Fra le sue conquiste, ci sarebbe a Roma anche Carmen, vedova di un celebre intellettuale italiano. L’attrice Danielle Evenou non si stupisce: «Chi non è mai stata bloccata in un angolo da Dsk?». E perfino Sarkozy, raccontò a suo tempo il Times, gli raccomandò di «comportarsi bene» a Washington: «Là non scherzare con questo genere di cose. Evita di prendere l’ascensore da solo con le stagiste. La Francia non può permettersi uno scandalo». Le ultime parole famose.