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 2011  maggio 16 Lunedì calendario

LA PRIMA NOTTE IN CELLA AL COMMISSARIATO DI HARLEM

Poster con le ricompense per la cattura dei ricercati, disegni colorati di bambini sull’11 settembre, foto di Barack Obama con la bandiera a stelle e strisce dietro il bancone verdastro, e una mezza dozzina di agenti esperti in violenze carnali, maniaci e serial killer: questa è la stazione della polizia di New York sulla 123ma strada, nel cuore di Harlem, dove Dominique Strauss Kahn è stato portato sabato pomeriggio e ha vissuto ieri la sua prima giornata in cella. A comandare questa sezione della «Special Victim Unit», cui si ispira il popolare serial tv «Law and Order», è il capitano Chris Morello ma l’agente più popolare, e loquace, è il tenente Lambo. Dopo aver passato il sabato sera a occuparsi del detenuto insolitamente noto, ieri mattina è arrivato un po’ in ritardo in tuta nera, maglietta bianca e con una vistosa catena dorata, portando la divisa di servizio su una stampella «perchè giornate così non ne capitano spesso».

Ha salutato i reporter con un «Welcome to Harlem, guys», assicurando che «per l’ora di pranzo avrete la foto che cercate», con l’accusato eccellente. Ma i tempi sono stati più lunghi del previsto perchè il direttore esecutivo del Fmi non è stato proprio un detenuto modello. La collaborazione con la «Special Unit» è iniziata e terminata con la scelta di seguire gli agenti che l’hanno fermato a bordo del volo Air France 23 che stava per decollare alla volta di Parigi. Dal momento in cui è passato sotto la responsabilità del comandante Morello, è diventato scontroso, suscettibile e molto pignolo, secondo quando trapela da fonti vicine al Dipartimento di polizia. Le sue proteste non hanno però modificato di una virgola la prassi della «Special Victim Unit»: dopo la notte dietro le sbarre e la frugale colazione, a Strauss Kahn sono state prese le impronte digitali «complete», ruotando completamente ogni singolo dito.

Subito dopo si è trovato davanti agli uomini dell’ufficio del procuratore distrettuale per un primo confronto su quanto avvenuto nella suite del Sofitel dove si sarebbe consumata la violenza. Prassi vuole che l’incontro con l’ufficio del procuratore sia una veloce formalità procedurale, seguita dal trasferimento del detenuto davanti al giudice assegnato al caso. Pare però che Strauss-Kahn l’abbia trasformata nella prima trincea di difesa, arrivando a mostrare palese irritazione con gli agenti. Il suo avvocato, Benjamin Brafman, ha dichiarato la «non colpevolezza» nell’episodio specifico, contestando alla polizia guidata da Ryan Kelly il diritto di fermare il suo cliente. Ne è uscito un braccio di ferro legale sull’immunità di cui godrebbe il direttore esecutivo del Fmi, dato che guida un’organizzazione internazionale di base sul territorio Il braccio di ferro sull’immunità è americano ma la polizia ha ribattuto continuato fino a tarda serata, con il che il Fmi non sarebbe coperto da ga- trasferimento al tribunale più volte rinranzie simili a quelle previste per viato. Harlem si è accorta del frastuol’Onu. La carta della controversia è sta- no, in un isolato poco lontano dal ta giocata da Strauss-Kahn per tenta- Martin Luther King Boulevard, con i re di evitare di comparire di fronte al ritmi lenti della domenica mattina. Il giudice federale di Manhattan, perchè primo a reagire è stato il pastore della significherebbe l’inizio di un processo Chamber Memorial Baptist Church, destinato a segnare comunque la sua che confina con la stazione di polizia, fedina penale. dedicando la preghiera del gospel alle

Dopo una maratona legale di cinque Strauss-Kahn ha affrontato la vittima, che lo ha riconosciuto fra altre persone. È stato un pulmino argentato del Dipartimento di polizia, ma senza alcuna segna esteriore, a gio a un gigantesco far entrare la donna mural colorato, i più dall’accesso sulla giovani in uscita dal-124ma strada, protetta da vetri scuri. le messe si sono raggruppati chiedenPochi minuti prima un corpulento do notizie sul «brutto ceffo francese» ispettore è uscito sul marciapiede per all’origine di tanta confusione. Ne è naammonire, senza troppi complimenti, to un serrato scambio di battute con altv e fotografi a «non riprendere in alcu- cuni cronisti francesi, concluso dall’inna maniera la vittima», precisando in- tervento del gestore di un parcheggio vece che «non ci sono limitazioni ri- poco distante che ha salomonicamente guardo al presunto aggressore» per- invitato tutti a «stare tranquilli» perchè «questo prevede la legge». A con- chè «non è la prima volta che un uomo ferma che la privacy protegge la came- viene accusato ingiustamente da una riera ma non il capo del Fmi. donna e non è detto che sia colpevole».