varie, 14 maggio 2011
Nunzio De Girolamo, 62 anni. Noto costruttore di Trani, benestante ma non ricchissimo, sposato e padre di due figli, «tranquillo, nessun grillo per la testa», la mattina di venerdì 13 maggio uscì di casa perché doveva incontrare, in un casolare, il suo ex socio Nicola Lops, 58 anni, titolare di un’impresa specializzata in intonaci, che da lui pretendeva 20 mila euro per certi lavori che però non aveva terminato
Nunzio De Girolamo, 62 anni. Noto costruttore di Trani, benestante ma non ricchissimo, sposato e padre di due figli, «tranquillo, nessun grillo per la testa», la mattina di venerdì 13 maggio uscì di casa perché doveva incontrare, in un casolare, il suo ex socio Nicola Lops, 58 anni, titolare di un’impresa specializzata in intonaci, che da lui pretendeva 20 mila euro per certi lavori che però non aveva terminato. Quella sera stessa fu trovato cadavere, la testa fracassata, un colpo di pistola nel torace e uno in gola, in un pozzo pieno d’acqua nelle campagne di Bisceglie. Per il delitto finirono indagati il Lops e i suoi due figli Savino e Lorenzo, di 34 e 30 anni: secondo la polizia, l’imbianchino, non riuscendo a ottenere i soldi che pretendeva, aveva sparato al De Girolamo e poi aveva chiamato i figli per farsi aiutare a sollevare la salma e a buttarla nella cisterna. Due giorni dopo il Lops tornò nelle campagne di Bisceglie, appese una corda a un ramo d’un grosso albero d’ulivo, l’altro capo se lo legò attorno al collo, e si lasciò penzolare. Mattinata di venerdì 13 maggio e serata di domenica 15 maggio nelle campagne di Bisceglie (Trani).