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 2011  maggio 14 Sabato calendario

SI’ ALL’OFFERTA PUBBLICA PARMALAT, TUTTI I SEGRETI DELLA FAMIGLIA BESNIER —

Si alza il velo sul documento dell’Opa su Parmalat. E si alza il velo anche su Lactalis e la struttura societaria della famiglia Besnier. Il prospetto di offerta approvato ieri dalla Consob era molto atteso per questo: grazie a una norma francese la società non pubblica bilanci in patria in cambio di una multa ridotta. Ma per trasparenza ha dovuto svelare almeno una parte dei propri «segreti» industriali e finanziari per ottenere il semaforo verde di Vegas. In primis l’indebitamento che per il gruppo Lactalis è di 4,3 miliardi e che salirebbe a 7,7 in caso di successo completo dell’Offerta di acquisto. Un particolare che spiega come mai — come peraltro avviene spesso in questi casi— le azioni Parmalat, ma anche quelle Lactalis American Group, di Sofil (il veicolo che ha lanciato l’Opa) e della subholding di Bsa, Bgi, sono finite in pegno al pool di banche finanziatrici e cioé Crédit Agricole, Hsbc France, Natixis e Societé Generale. Peraltro proprio ieri a Bagnaia l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, ha detto che la banca non «collabora con Lactalis sull’Opa» , rispondendo così a indiscrezioni di stampa che erano state pubblicate nei giorni scorsi. Il finanziamento con il pool, sottoscritto il 25 aprile, prevede tre linee di credito: la prima da 1,65 miliardi, la seconda da 1 e la terza da 750 milioni. Le scadenze per la restituzioni sono progressive da qui al 2014. L’Opa su Parmalat a questo punto può partire lunedì 23 maggio per terminare l’ 8 luglio. Il corrispettivo offerto è di 2,6 euro per ciascuna azione e sarà pagato, fatte salve eventuali proroghe, il 15 luglio prossimo. Anche se manca un tassello e cioè la fairness opinion di Goldman Sachs richiesta da Enrico Bondi: il board del gruppo di Collecchio si riunirà martedì e tutti si attendono una richiesta di rialzo vicina a 2,8 euro, il prezzo pagato dai francesi ai tre fondi Skagen, Zenit e Mackenzie per rilevare il loro 15,3%, un’operazione peraltro sulla quale ha aperto un’inchiesta il magistrato milanese, Eugenio Fusco. Ieri il titolo ha nuovamente chiuso sopra il prezzo offerto, a 2,63 euro. «Lactalis — si legge nel prospetto — valuterà l’opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna, (..) dando luogo alla creazione di un campione di rilevanza mondiale con sede, organizzazione e testa in Italia» . Nel frattempo Lactalis si dovrà presentare all’assemblea degli azionisti di Parmalat di fine giugno con la partecipazione pre-Opa, visto che l’offerta si svolgerà proprio in concomitanza con le due convocazioni (25 e 28 giugno). I francesi voteranno quindi con il 28,9 per cento attualmente in portafoglio. Intanto, tra le 114 pagine del prospetto emerge anche qualche particolare curioso: il primo milione di azioni Parmalat, 1,135 milioni per la precisione, sono state acquisite dal gruppo Lactalis fra il 7 ottobre 2008 e il 17 dicembre del 2010. Un’operazione marginale ma anche un’indizio dei progetti che poi si sono concretizzati.
Massimo Sideri