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 2011  maggio 14 Sabato calendario

BERNHEIM GELOSO DI GERONZI FA CAUSA A GENERALI PER 20 MILIONI


Monsieur le president è veramente irritato. I 16,6 milioni incassati da Cesare Geronzi come liquidazione delle Generali per un solo anno di lavoro non gli vanno proprio giù. Antoine Bernheim ne vuole almeno venti “più i danni morali”. Ha già dato mandato ai suoi avvocati di prendere contatto con quelli del colosso triestino per sbrigare la faccenda.
Non c’è che dire: il vecchio finanziere francese è davvero taccagno. Sui soldi proprio non scherza. Neanche “L’Avaro” di Molière, massimo letterato francese, sarebbe stato capace di costruire una “pochade” così ben intrecciata con la commedia italiana.
Non c’è niente da dire, perché Monsieur le president è proprio molto ma molto seccato. Nel 2010 i grandi azionisti di Generali hanno avuto il cattivo gusto di ricordargli che a 86 anni, forse era il caso di andare in pensione. Che screanzati. Ma anche malaccorti dice adesso il vecchio Antoine. Perché al suo posto (dove poteva tranquillamente restare per un altro mandato che l’avrebbe portato ai 90 anni) hanno nominato Cesare Geronzi. Una scelta molto contestata che si è conclusa, nelle scorse settimane, con le tumultuose dimissioni. Solo che Geronzi, per un anno appena di lavoro ha ottenuto la bellezza di 16,8 milioni. L’equivalente di circa 46 mila euro al giorno. Un’offesa per Monsieur le president che si deve accontentare di una piccola pensione da 1,5 milioni l’anno pari a soli 4.100 euro al giorno. È vero che l’assegno reversibile per il 60% alla signora con cui è sposato da ben 65 anni. Ma resta una miseria. Il buon Antoine l’anno scorso, quando era andato via aveva trattato con Generali sulla base di una liquidazione da quindici milioni. Un patto che chiudeva 37 anni di lavoro. Una cifra che non lo aveva affatto soddisfatto tanto di spingerlo a fare molte storie. Adesso gli deve essere sembrata una semplice mancia essendo addirittura più bassa di quanto incassato da Geronzi per un solo anno di attività. E non importa se il vecchio finanziere francese, in quanto presidente d’onore del gruppo aveva ottenuto anche il diritto a utilizzare gli uffici della compagnia (con tanto di segretaria) a Milano. Parigi e Trieste oltre alla casa di Venezia. La situazione è precipitata nelle ultime settimane. Dapprima la ferita provocata dalla maxiliquidazione di Geronzi. Poi il giro di vite del consiglio d’amministrazione che gli ha tolto il diritto all’aereo della compagnia per gli spostamenti privati. Un vero affronto: tanto più anche Vincent Bollorè, il suo ex pupillo lo ha appiedato. Anche lui gli ha tolto il diritto all’utilizzo dell’aereo privato. Ma che modi. Costringere un povero vecchio come Antoine a spostarsi con normali voli di linea.
Da qui l’offensiva contro Generali con la richiesta di venti milioni oltre ai danni morali. Ha dichiarato all’edizione on line del Piccolo di Trieste: «Ho promosso questa azione legale con l’unico obiettivo di sottolineare l’assurdità della somma pagata come buonuscita all’ex presidente Geronzi». E per avvalorare il suo proposito aggiunge che «se vincerò la causa per ogni euro che Geronzi restituirà alle Generali a mia volta investirò un euro nel territorio triestino».
Veramente lo scorso anno il Corriere della Sera, con una perfida lettera scritta in francese aveva calcolato che, in realtà la liquidazione di Bernheim, calcolando tutto, valeva 32 milioni. Proprio per questo l’aveva invitato a lasciarne un po’ in Italia come riconoscenza per tutte le fortune che il Paese gli ha consentito. Bernheim aveva risposto con una delle sue battute: «La riconoscenza è una malattia dei cani che non si trasmette agli uomini».