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 2011  maggio 14 Sabato calendario

Salvate il soldato Ray Ban - Il cabarettista che dirige inopinatamente il primo tg del “servizio pubblico”, in arte Augusto Minzolingua, indagato per peculato dalla Procura di Roma per il sospetto che abbia sgraffignato 60 mila euro e rotti dalla carta di credito aziendale, si dice “tranquillo”

Salvate il soldato Ray Ban - Il cabarettista che dirige inopinatamente il primo tg del “servizio pubblico”, in arte Augusto Minzolingua, indagato per peculato dalla Procura di Roma per il sospetto che abbia sgraffignato 60 mila euro e rotti dalla carta di credito aziendale, si dice “tranquillo”. Anzi, addirittura “sorride” perché “questa notizia è finita sui media a due giorni dalle elezioni”, il che ne rende “evidente la strumentalità politica”. Che strano, non sapevamo che Minzolingua fosse candidato alle comunali di Milano, Torino, Bologna o di Napoli. Ignoravamo altresì che fosse un esponente politico, anche se questo è il suo sogno nel cassetto. Dunque stentiamo a capire perché mai la notizia non avrebbe dovuto uscire “a due giorni dalle elezioni”. Comprendiamo invece il suo sgomento dinanzi a una notizia vera, che per uno abituato a falsi e tarocchi è una sorta di oggetto misterioso, infatti il suo Tg1 s’è ben guardato dal darla. Di fronte a un’accusa così avvilente - aver gonfiato le note spese aziendali, come un barbone qualsiasi - uno normale si difenderebbe con le unghie e con i denti, proclamando la propria innocenza e precisando che mai si macchierebbe di simili scorrettezze. Lui no, non ci pensa proprio. Anzi impapocchia una “spiegazione”: “Dall’azienda mi era stato dato un benefit in cambio dell’esclusiva (il presidente Rai mi chiese di interrompere una collaborazione con Panorama)… Poi il vertice Rai ha scoperto, per usare un eufemismo, che quel benefit non era compatibile con la politica aziendale. Una decisione presa per iniziativa di un consigliere d’opposizione legato all’Idv”. A parte il fatto che non esistono in Rai consiglieri “vicini all’Idv”, come può una carta di credito aziendale essere un “benefit”? In quale “azienda” si possono spacciare per spese aziendali vacanze private in orario d’ufficio? A questo punto, il geniale Minzolingua piazza il colpo da maestro: “Ho già ridato indietro alla Rai l’intera somma in questione”. Che è un po’ come se uno, accusato di rapina in banca, si difendesse dicendo: “Ho già ridato indietro alla banca l’intera refurtiva”. E pretendesse di esser assolto, senz’accorgersi di avere bellamente confessato il reato. Se le note spese per cui è indagato fossero regolari, perché mai restituire i soldi alla Rai? Minzolingua aggiunge di avere “nel contempo avviato un’azione legale di rivalsa nei confronti dell’azienda”. Cioè: il dirigente di un’azienda viene preso col sorcio in bocca a gonfiare le note spese e, invece di venire cacciato o denunciato dall’azienda derubata, la denuncia lui. Mirabile anche la metafora guerresca con cui cerca di nobilitare questa storiaccia di vil denaro: l’indagine, a suo dire, sarebbe “l’ennesimo attacco in quel delta del Mekong che è la Rai”. E lui, il soldato Ryan, anzi Ray Ban, è sotto attacco delle forze del Male: “Dopo l’inchiesta della Procura di Trani, le polemiche dell’Usigrai, le iniziative dell’Agcom è arrivato il turno della Procura di Roma”. A questo punto, col dovuto tatto, qualcuno dovrebbe spiegare a questo bizzarro signore che le indagini non nascono per partenogenesi, ma solitamente perché qualcuno ha fatto qualcosa che non va. Se Minzo non avesse spiattellato il suo interrogatorio a Bonaiuti appena uscito dalla Procura di Trani, questa non l’avrebbe indagato per fuga di notizie. Se non avesse trasformato il Tg1 nella Pravda privata di B., l’Agcom non avrebbe multato la Rai per 100 mila euro. E se non fosse andato in giro per il mondo con la carta di credito aziendale quando risultava in redazione a Roma, nessuna procura si sognerebbe di indagarlo per peculato. Ma il soldato Ray Ban è in una botte di ferro: la Rai non solo non lo denuncia e non lo sospende (come aveva sempre fatto in casi analoghi, persino per Saccà). Ma Panorama gli ha subito ridato la rubrica: così il conto della credit card lo paga B. Come dice Ellekappa, “Minzolini è un giornalista autonomo e indipendente: non si lascia assolutamente condizionare dalle notizie”.