Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 13/5/2011, 13 maggio 2011
IL FATTO DI IERI - 13 MAGGIO 1960
Un piccolo, grande anniversario. Dedicato alle donne italiane. Che, fanalino di coda in Europa, possono festeggiare oggi i 61 anni della sentenza della Corte Costituzionale che il 13 maggio 1960 sancì il loro diritto ad accedere alle carriere e ai pubblici uffici. Fine di una discriminazione legata alla misogina legge monarchica del 1919 che escludeva le donne “da tutti gli uffici pubblici che implicano l’esercizio di diritto e potestà politiche” e via libera alle donne prefetto, magistrato e molto altro. Apripista di questa rivoluzionaria sentenza in materia di parità, una giovane napoletana, Rosa Oliva, laureata in Scienze politiche, che, non ammessa, in quanto donna, al concorso per diventare prefetto, ricorse, col sostegno del grande costituzionalista Costantino Mortati, contro il ministero dell’Interno, invocando il principio di eguaglianza, sancito dall’articolo 3 della Carta. Battaglia vinta e importante tassello nella lotta per l’emancipazione, coronata nel ’99 da un altro successo. Il placet per la carriera militare. Al di là di quella storica vittoria, per le donne ancora una strada in salita, se si pensa che l’occupazione femminile è ancor’oggi inferiore del 22% rispetto a quella maschile.