Andrea Tarquini , Repubblica 13/5/2011, 13 maggio 2011
VOLANO GLI UTILI E BMW PREMIA I DIPENDENTI - BERLINO
Non sempre le ricette alla Marchionne (tagliare i costi, primato allo shareholder value) sono le migliori per garantirsi il successo sul mercato globale dell´auto. Anzi, a volte pagano le scelte opposte: la classe non è acqua. E´ il caso di Bmw, la casa bavarese numero uno mondiale del segmento premium, che ieri a Monaco ha presentato i suoi dati all´assemblea degli azionisti. Fatturato cresciuto di un 28,9%, livello da record, utili quadruplicati da 324 a oltre 1200 milioni, vendite aumentate del 21%. Di conseguenza, dividendi agli azionisti aumentati anche a primati storici.
Ma non finisce qui: l´ad del gruppo, Norbert Reithofer, ha annunciato che i successi permetteranno e imporranno per scelta etica nei rapporti aziendali sia di assumere nuovi operai, duemila in più quest´anno di cui la metà in Germania e il resto all´estero, sia di aumentare i premi di produttività: in media di 5.840 euro l´anno per dipendente, ma se si fa il conto dell´incidenza dei premi sulla tredicesima si arriva a 7.490 euro a testa. «I nostri dipendenti hanno lavorato con impegno e risultati eccellenti, se lo meritano», ha detto Reithofer. Strategia del consenso e della concertazione, nel meglio della tradizione della democrazia tedesca postbellica, anche per continuare a inseguire i grandi obiettivi del global player di Monaco.
Primo, restare il numero uno mondiale del segmento premium, andando oltre la quota di 1 milione e mezzo di auto prodotte ogni anno. Secondo, inventare l´auto di lusso del dopo-petrolio: le lussuose, veloci elettriche Bmw sono già quasi realtà, progetti e prototipi già promettono "piacere di guidare" senza emissioni. La musica dei biancoblu insomma suona un po´ diversa da certi muro contro muro, o dalla concorrenza imposta dall´alto tra Pomigliano e la Polonia.