GOFFREDO DE MARCHIS , Repubblica 13/5/2011, 13 maggio 2011
RAI, MINZOLINI INDAGATO PER PECULATO - ROMA
Augusto Minzolini è indagato per peculato. La svolta è arrivata ieri quando la Procura di Roma ha annunciato l´iscrizione nel registro degli indagati confermando che l´inchiesta sull´uso della carta di credito del direttore del Tg1 va avanti. Si era capito che qualcosa si stava muovendo già martedì. Quel giorno la Guardia di Finanza aveva acquisito gli originali delle note spese di Minzolini nella tesoreria Rai a Torino. Notizia anticipata ieri da Repubblica. I finanzieri hanno sequestrato altre carte a Viale Mazzini ieri mattina, raccogliendo i tabulati delle presenze in servizio di Minzolini per incrociare i dati e verificare se davvero sono stati usati soldi pubblici per fini privati. «È un atto dovuto», fa sapere il procuratore aggiunto di Piazzale Clodio, Alberto Caperna. Ma presto Minzolini potrebbe essere convocato in procura.
La notizia dell´iscrizione nel registro degli indagati piomba in Rai durante la seduta del consiglio di amministrazione. Tutti evitano commenti a caldo. Il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Lorenza Lei decidono di valutare la situazione con calma, lasciando passare il week end elettorale. «Per evitare strumentalizzazioni di ogni genere». Ma Garimberti si stupisce per la reazione di Minzolini «così simile al comportamento e alle parole di Berlusconi quando è lui a finire in un guaio giudiziario», dice ai suoi collaboratori. «Noi però ci muoviamo secondo altre logiche. Siamo garantisti e aspetteremo la prossima settimana per decidere quale strada seguire».
Minzolini invece reagisce con un lungo sfogo. «Contro di me è in corso un´operazione politica», tuona suscitando, come detto, il parallelismo con il premier da parte del presidente. «È l´ennesimo attacco in quel delta del Mekong che è la Rai - spiega il direttore del Tg1 - Dopo l´inchiesta di Trani, le polemiche dell´Usigrai, le inziative dell´Agcom è arrivato il turno della procura di Roma». Minzolini evoca la giustizia a orologeria: «Quello che mi fa sorridere ma non arrabbiare è che questa notizia finisca sui media a due giorni dalle elezioni». Poi entra nei dettagli dell´inchiesta. Ricorda di aver restituito l´intera somma concessa come benefit: 68 mila euro spesi in 15 mesi. Ribadisce che l´accordo con l´azienda era chiaro: la Rai gli chiedeva di rinunciare alla rubrica su Panorama, in cambio gli dava la carta di credito con uso libero (unico limite, il tetto mensile di 5200 euro). Con il vecchio dg Mauro Masi aveva chiuso il contenzioso ufficialmente e riporta il testo delle lettere. Semmai, fa capire, il danneggiato è lui. «Perché l´azienda mi ha chiesto conto del benefit 18 mesi dopo avermelo accordato», dice annunciando un´azione legale di rivalsa contro Viale Mazzini. Un contrattacco che scarica sull´azienda una nuova, l´ennesima, causa. «Però io resto tranquillo. Anche di fronte a un´inchiesta che nasce dall´esposto di un partito politico, l´Idv». Dunque resta al suo posto, non teme provvedimenti disciplinari e confeziona regolarmente il suo Tg1. Ma non si ferma neanche la procura, come dimostra il blitz di ieri a Viale Mazzini.