Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 13 Venerdì calendario

L’OPERA OSÉ CHE PIACE ALLA SCALA

Al teatro alla Scala non si erano mai sentiti un soprano e un baritono, ambedue molto sexy e discinti, cantare stupendamente parole tipo: "Queste mani non toccano genitali senza la benedizione della chiesa"; oppure: "Se volete sapere dove dimora Iddio, fidatevi del tremito delle vostre cosce"; e ancora, lui a lei: "Il paradiso ha tre ingressi, c´è spazio anche nella più piccola delle capanne", e lei a lui: "Siete molto pio mio signore, vi sono riconoscente per avermi indicato in modo così penetrante dove dimora Iddio"; e avanti allegramente così, mimando furibondi accoppiamenti. Il pubblico scaligero, un tempo accanitamente verdiano-zeffirelliano, sta rapidamente cambiando, condotto dalla cauta maestria del sovrintendente Lissner. E infatti questo "Quartett", opera contemporanea ordinata dal teatro a Luca Francesconi, autore della musica e del libretto, data in prima assoluta a Milano, tratta dalla pièce teatrale di Heiner Müller e ispirata a "Le relazioni pericolose", per quanto ardita, non ha provocato un solo mormorio né dal loggione né dalla platea, ma solo lunghi ed entusiasti applausi. Certo, bisogna tener conto che il testo è in inglese (ma scorre in italiano sul retro delle poltrone) e soprattutto che l´opera è stata scansata, trattandosi di cultura, da quei politici sessuofobi e ateo-devoti che certamente avrebbero fatto casino.