Natalia Aspesi, la Repubblica 13/5/2011, 13 maggio 2011
L’OPERA OSÉ CHE PIACE ALLA SCALA
Al teatro alla Scala non si erano mai sentiti un soprano e un baritono, ambedue molto sexy e discinti, cantare stupendamente parole tipo: "Queste mani non toccano genitali senza la benedizione della chiesa"; oppure: "Se volete sapere dove dimora Iddio, fidatevi del tremito delle vostre cosce"; e ancora, lui a lei: "Il paradiso ha tre ingressi, c´è spazio anche nella più piccola delle capanne", e lei a lui: "Siete molto pio mio signore, vi sono riconoscente per avermi indicato in modo così penetrante dove dimora Iddio"; e avanti allegramente così, mimando furibondi accoppiamenti. Il pubblico scaligero, un tempo accanitamente verdiano-zeffirelliano, sta rapidamente cambiando, condotto dalla cauta maestria del sovrintendente Lissner. E infatti questo "Quartett", opera contemporanea ordinata dal teatro a Luca Francesconi, autore della musica e del libretto, data in prima assoluta a Milano, tratta dalla pièce teatrale di Heiner Müller e ispirata a "Le relazioni pericolose", per quanto ardita, non ha provocato un solo mormorio né dal loggione né dalla platea, ma solo lunghi ed entusiasti applausi. Certo, bisogna tener conto che il testo è in inglese (ma scorre in italiano sul retro delle poltrone) e soprattutto che l´opera è stata scansata, trattandosi di cultura, da quei politici sessuofobi e ateo-devoti che certamente avrebbero fatto casino.