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 2011  maggio 11 Mercoledì calendario

Rubano un’auto ogni 4 minuti (e la metà non sono assicurate) - Si sa, automobili e telefoni­n­i intasano allegramente il no­stro Paese

Rubano un’auto ogni 4 minuti (e la metà non sono assicurate) - Si sa, automobili e telefoni­n­i intasano allegramente il no­stro Paese. Basterebbe giudi­care dall’indicatore pubblici­tà che una volta si occupava (anche) di digestivi, estratto di carne, pannolini e magliette della salute. Oggi spadroneg­giano l’internauta Totti e un plotone di auto dai vetri fumè che sfreccia in un improbabi­le deserto verde. Logico che l’auto rimanga tra gli oggetti più desiderati e riciclabili da parte dei ladri. La situazione è questa: siamo passati da un ca­lo record di furti del biennio 2008-2009 all’inquietante nor­malità dell’anno successivo con 124.197 vetture, 38.783 motocicli e 2.908 automezzi pesanti rubati. Ogni giorno «passano di mano» 340 auto, 14 all’ora, più o meno una ogni 4 minuti. Niente di cata­strofico se non fosse che l’ita­liano spesso lavora per cam­biare l’auto, quella che ha più di due anni. Lo studio è stato commissionato all’istituto di ricerca A&F Research da LoJack Italia, società leader nelle attività di rilevamento e recupero dei veicoli rubati che ha stilato un rapporto ad uso di chi non vuol piangere sul latte versato. Automobili­sta avvisato. I luoghi del furto. I moderni sistemi antifurto hanno reso i furti indubbiamente più diffi­cili, ma non per questo impos­sibili; ladri esperti e attrezzati sono in grado di disattivare la maggioranza dei sistemi anti­furto nel giro di dieci minuti o poco più. Inoltre, alle tradizio­nali tecniche di furto se ne so­no aggiunte alcune pericolose per l’incolumità dei proprieta­ri dei veicoli. In diversi casi i ladri non esitano, infatti, a en­trare in casa per rubare le chia­vi delle auto. Può così accade­re che il proprietario si accor­ga della sottrazione della chia­ve molti giorni dopo, renden­do assai arduo il ritrovamen­to. Talvolta invece (ed è l’even­tualità più temuta), questi ten­tativi degenerano in rapine ai danni dei residenti. Nella maggior parte dei casi il furto dell’auto avviene in si­tuazioni percepite come «sicu­re », nei pressi dell’abitazione. Tra i luoghi preferiti dai topi di auto ci sono il parcheggio esterno vicino a casa: 36,2%, il parcheggio pubblico: 23,8%, il garage interno: 13,8%, la vici­nanza al luogo di lavoro: 13,8%, la vacanza/trasferta: 10%. In 40 casi su 100 il deruba­to non è in grado di ricostruire le modalità del furto. Che ne­gli altri casi avviene con scas­so diretto ( 31,2%), con traino e poi scasso (13,8%), con sottra­zione di chiavi (5%) o con altri stratagemmi (10%) come l’asportazione dell’antifurto, la sostituzione della targa e la clonazione del telecomando. E pensare che in 63 casi su 100 la sottrazione dell’auto si veri­fica in presenza di un sistema antifurto: elettronico di serie nel 75% dei casi, blocca sterzo­pedaliera (21,2%), allarme acustico aggiunto (9,6%), bloc­co motore aggiunto ( 7,7%) e si­stema di localizzazione satelli­tare (5,8%). Il caso Puglia. In questa re­gione il modus operandi della criminalità prevede spesso il «ricovero» dei veicoli rubati dentro capannoni, finte serre o all’aperto nel mezzo di ulive­ti. Le foglie degli alberi nascon­dono a occhi indiscreti il furto anche da eventuali perlustra­zioni dall’alto. In altri casi que­sti stessi veicoli vengono presi per compiere altri crimini, dando meno nell’occhio ri­spetto ad auto nuove o fuorise­rie. E a testimonianza di que­sto la classifica delle auto più rubate nel 2010 vede posizio­nata al terzo posto, dopo le Fiat Panda e Punto, la vecchia Fiat Uno. Per quanto riguarda i veicoli di nuova progettazio­ne invece sono stati registrati numerosi furti di Fiat Panda. L’assicurazione contro il furto. E qui viene il bello. In un pae­se come l’Italia, ai primi posti in Europa per furti, quasi la metà di chi subisce il furto non è assicurato contro questo fe­nomeno. Oltre un intervistato su due ha l’assicurazione con­­tro il furto, mentre per il restan­te 46,2% il furto si traduce in un grave danno economico, privo di qualsiasi rimborso.