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 2011  maggio 10 Martedì calendario

L’«Unità» perde lettori: Concita rischia il posto Al suo posto in arrivo il biografo di Bersani - Poltrona a rischio per Concita De Gregorio

L’«Unità» perde lettori: Concita rischia il posto Al suo posto in arrivo il biografo di Bersani - Poltrona a rischio per Concita De Gregorio. Per la direzione del­l­’ Unità la segreteria del Partito demo­cratico starebbe pensando a un avvi­cendamento. La riconferma della «gi­rotondologa » per eccellenza non è un argomento fuori discussione. I risulta­ti non sono stati molto brillanti sia in termini di vendite che di lettura. Se­condo i dati diffusi da Ads a gennaio, la diffusione del quotidiano dell’ex-Pci si è fermata a quota 43.900 copie medie al giorno con un calo del 17,3% rispetto allo stesso mese del 2010. Analogamente le rilevazioni Audi­press mostrano una r eadership in fles­sione a 317mila lettori medi al giorno (-12,7% annuo). Ma quando si parla di un giornale «po­litico » i risultati contano relativamen­te. La performance poco lusinghiera è, in realtà, un’ottima giustificazione per un avvicendamento che la segre­teria di largo del Nazareno auspica da tempo. Non è un mistero che la De Gregorio sia poco omogenea al pro­getto «bersaniano», essendo stata in­sediata in quel ruolo per cooptazione di Walter Veltroni che in un’intervista vagheggiò una direzione femminile per il quotidiano fondato da Gramsci. Il problema centrale è proprio que­sto. La direzione della De Gregorio, ancorché fortemente antiberlusco­niana come è nel dna di tutti i fogli le­gati al centrosinistra, è stata poco «al­lineata » al credo bersaniano. Non è un caso se le intemerate finiane han­no spesso trovato più spazio rispetto alle blande iniziative del segretario del Pd. Un atteggiamento mal digeri­to dall’ex ministro dello Sviluppo che pensa al proprio «biografo» come suc­cessore della pasionaria Concita. In pole position per la direzione, infat­ti, figura il notista politico del Messag­gero , Claudio Sardo, autore assieme allo storico Miguel Gotor del libro-in­tervista a Bersani Per una buona ra­gione . A meno di sorprese, però, po­trebbe essere necessario un po’ di tempo per formalizzare l’avvicenda­mento e, in questi casi, il tempo gioca tutto a vantaggio dell’uscente e di qualche outsider che sicuramente non manca nella congerie di giornali­sti «vicini». Chi verrà dopo Concita dovrà farsi ca­rico di una situazione difficile. Non so­lo per i risultati economici ma anche per la vicenda che vede un pool di ban­che, tra le quali Intesa e Unicredit, ri­vendicare 176 milioni di crediti dalla ex casa madre, cioè i «disciolti» Ds, mi­nacciando il pignoramento dei rim­borsi elettorali. Crediti generati dalla vecchia Unità quella pubblicata dal «partito». Oggi, invece, l’editore è Re­nato Soru che cerca di far quadrare i conti anche grazie agli oltre 6 milioni annui di contributi all’editoria. Rimettere tutti i tasselli al proprio po­sto non sarà facile per Bersani che, co­me tutti i suoi predecessori, non ha resistito alla tentazione di eternarsi at­traverso il quotidiano dalla striscia rossa. Come già hanno fatto D’Alema e Veltroni, al timone del giornale pri­ma che del partito.