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 2011  maggio 10 Martedì calendario

La Pomodoro apre al governo: sì alla riforma - È solo un breve passaggio in un lungo e appassionato discorso

La Pomodoro apre al governo: sì alla riforma - È solo un breve passaggio in un lungo e appassionato discorso. Poche parole che, però, assumono un signifi­cato speciale. Perché speciale sono il giorno - quello della memoria- e il luo­go in cui vengono pronunciate: il tribu­nale di Milano, davanti alla lapide che ricorda Emilio Alessandrini e Guido Galli, i due magistrati milanesi uccisi da Prima Linea tra il 1979 e il 1980, e «tutti coloro che hanno perso la vita in difesa della legalità repubblicana». E sono ancora più significative perché a pronunciarle è il presidente del palaz­zo di Giustizia del capoluogo lombar­do, Livia Pomodoro. «Al di là di ogni pregiudizio ideologico - dice davanti a una piccola folla di giudici, pubblici mi­­nisteri, autorità e cittadini, oltre ad al­cuni tra i partenti delle vittime del terro­rismo - siamo pronti al confronto per contribuire alla necessaria riforma del­la giustizia». Il presidente del Tribuna­le, così, apre al dialogo nonostante il cli­ma da scontro perenne fra toghe e clas­se politica. Una cerimonia, quella di ieri, «forte­mente voluta» dalla Pomodoro, che fuori dal tribunale ha fatto appendere tre gigantografie che ritraggono Galli, Alessandrini e l’avvocato Giorgio Am­brosoli, il liquidatore della Banca Priva­ta assassinato nel 1979 dalla mafia su mandato del banchiere Michele Sindo­na. Immagini che hanno accolto il pre­sidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ieri mattina in aula in occasione del pro­cesso Mills. Quelle tre immagini- volu­te dal presidente del Tribunale - hanno fatto pensare a una sorta di replica pole­mica dell’ordine giudiziario alle mani­festazioni pro- Cav che da settimane or­mai si ripetono davanti al Palazzaccio in occasione delle udienze che vedono imputato il premier. Le parole pronun­ciate nel pomeriggio, invece, sembra­no stemperare il clima. Del resto, an­che Berlusconi - pur chiedendo una commissione d’inchiesta«per verifica­re se ci sia un’associazione a delinque­re » tra i pm di Milano - aveva voluto ri­cordare i «valorosi magistrati vittime in­nocenti del terrorismo », parlando di «fi­gure eroiche cui tutti dobbiamo tributa­re il massimo della riconoscenza ». Pro­ve tecniche di dialogo, dunque, nella giornata della Memoria. Almeno fino alla prossima accusa reciproca di ever­sione.