JASON BUSH, LA Stampa 11/5/2011, 11 maggio 2011
Le banche russe tremano Secondo gli stress test sono a rischio 80 miliardi - Le banche russe sono riuscite a superare l’ultima crisi, ma potrebbero sopportarne un’altra? Difficilmente, secondo un recente stress test condotto dalla banca centrale russa
Le banche russe tremano Secondo gli stress test sono a rischio 80 miliardi - Le banche russe sono riuscite a superare l’ultima crisi, ma potrebbero sopportarne un’altra? Difficilmente, secondo un recente stress test condotto dalla banca centrale russa. Invece di limitarsi a piangere sui risultati sconfortanti, tuttavia, la Russia farebbe bene a intraprendere le misure necessarie. Lo stress test ha provato a simulare cosa accadrebbe se le banche russe dovessero affrontare un ritiro massiccio di depositi, un indebolimento dei mercati mobiliari e una svalutazione del rublo, condizioni simili a quelle della crisi del 2008. In quello scenario, circa 321 banche russe - un terzo del totale - non sono riuscite a soddisfare il rapporto minimo di adeguatezza patrimoniale del 10%. Poiché queste banche rappresentano circa metà degli asset bancari del paese, significa che gli istituti inadempienti includono molte banche grandi. Nello scenario ipotizzato nello stress test, si è calcolato che sarebbero andati in fumo circa 80 miliardi di dollari - il 50,7% del capitale delle banche. Il recupero di queste perdite sarebbe costato il 5,2% del Prodotto interno lordo. Ebbene, quali conclusioni trae la banca centrale da questo risultato? Pubblicamente, la reazione è stata quella di minimizzare la rilevanza dello studio, definendo la probabilità che si verifichi lo scenario di crisi ipotizzato «molto bassa entro il prossimo anno». Ma gli stress test hanno lo scopo di valutare se le banche possiedano o meno un capitale adeguato, affinché gli istituti che non soddisfano i requisiti possano apportare gli opportuni correttivi. Non è un caso che l’agenzia di rating Moody’s definisca gli stress test «un’occasione mancata». La Russia sembra ritenere che le misure che sta pensando di adottare siano sufficienti. Ma benché il paese abbia in programma di risolvere problemi, come i finanziamenti a parti correlate o i requisiti patrimoniali minimi, la maggior parte delle misure resta sulla carta. La Russia non intende introdurre le regole di Basilea II ormai screditate prima del 2015, e non adotterà quelle di Basilea III fino al 2019. Sembra una tabella di marcia troppo lenta, soprattutto per le categorie di banche più a rischio.