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 2011  maggio 11 Mercoledì calendario

KAN RINUNCIA ALLO STIPENDIO

Un taglio al suo stipendio e un taglio al programma nazionale per l’energia nucleare: il doppio annuncio di Naoto Kan ha evidenziato ieri quanto il premier giapponese stia alzando il suo profilo nella gestione della crisi atomica. Dopo aver sollecitato con successo (e non poche critiche) la chiusura della centrale nucleare di Hamaoka - 200 km a sudovest di Tokyo - almeno finché non saranno costruite più efficaci barriere anti-tsunami, Kan ha reso noto che da giugno rinuncerà al suo stipendio mensile (e al bonus semestrale) finché la situazione a Fukushima sarà riportata sotto controllo. Il compenso che gli spetta è pari a 1,6 milioni di yen al mese, circa 14mila euro, esclusa l’indennità di parlamentare che continuerà a percepire. Anche il numero uno della Tepco, con altri dirigenti, rinuncerà temporaneamente allo stipendio. La dichiarazione più importante, però, ha riguardato l’ufficializzazione della messa in archivio del piano strategico nazionale, che prevede di portare entro il 2030 a oltre il 50% la quota di energia prodotta con centrali atomiche: «Questo piano dovrà essere riconsiderato da zero. Penso che sia necessario muoversi in direzione della promozione di energia da fonti naturali e rinnovabili», ha detto Kan. Se l’attuale programma contempla una quota di poco superiore al 20% (nel 2030) dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, è chiaro che il nuovo piano sarà ancora più ambizioso, ponendo il Giappone all’avanguardia. Con una interpretazione un po’ forzata, Junichi Sato, direttore di Greenpeace Japan, ha salutato con favore «l’ambiziosa proposta del premier di annullare la prevista costruzione di 14 nuovi reattori nucleari», ma ora sollecita il Governo a decidere la fuoriuscita completa dal settore (cosa che Kan ha escluso). Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International, ha aggiunto che «invece di aspettare di essere colpiti da disastri, i Governi di tutto il mondo dovrebbero ora seguire l’esempio giapponese e adottare politiche energetiche basate su fonti pulite e rinnovabili». Da segnalare l’apertura della Germania all’avvio di negoziati di libero scambio tra Tokyo e la Ue già al prossimo vertice bilaterale: Angela Merkel ha detto che annuncerà a Kan la sua posizione favorevole al prossimo G-8, senza nascondere le difficoltà su alcuni capitoli, a partire dal settore auto.