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 2011  maggio 10 Martedì calendario

LE EMAIL DEGLI INDUSTRIALI: PERCHE’ OMICIDIO VOLONTARIO?

Ho letto questa mattina che l’Amministratore Delegato di Thyssen è stato condannato a 18 anni per omicidio volontario e sono senza parole. Allora anche il pm che tenne Gabriele Cagliari in prigione dopo avergli garantito che lo avrebbe liberato e che con questa decisione causò il suicido di Cagliari doveva essere condannato per omicidio volontario. E’assurdo ipotizzare la volontarietà di un evento, come questo, certamente molto tragico e doloroso, che forse si sarebbe anche potuto evitare. Queste sentenze fanno male a tutto il Paese.
Associato Bologna
La recente condanna che ha coinvolto i vertici della Thyssen è preoccupante. La condanna per omicidio volontario colposo, che non ha precedenti in tutta Europa, rappresenta una serie di domande per tutti coloro che fanno impresa in Italia. Al di là delle motivazioni che leggeremo quando verranno rese note ciò che preoccupa è aver considerato "omicidio volontario"un evento, certamente triste e doloroso, che non poteva essere previsto né tanto meno coscientemente meditato. Coloro che si occupano di sicurezza in azienda da oggi saranno potenziali destinatari di avvisi di garanzia per omicidio volontario ogni qualvolta un evento legato alla sicurezza degli impianti dovesse reiterarsi. Quali imprese vorranno ancora investire in Italia dove opera una magistratura di matrice anti industriale! Dobbiamo evitare che siano i magistrati a guidare la politica industriale nel nostro Paese. Associato Brescia La condanna inflitta ai manager Thyssen evidenzia come in Italia sia sempre più difficile fare impresa. La sicurezza è un dovere e la perdita di vite umane che lavorano con noi è sempre un dramma per noi imprenditori. Ma da qui a ipotizzare che ci sia volontarietà nel non aver fatto tutto il possibile è tutto da dimostrare. E’assurdo il solo ipotizzare la volontarietà perché significa trattare il top management come dei criminali. È difficile commentare una sentenza di cui non si conoscono le motivazioni, specie in una circostanza drammatica come questa, ma va segnalata la preoccupazione per un crescendo costante negli anni di una sorta di anti industrialismo ideologico che in questo Paese spesso “ condanna” il fare impresa. Di questa sentenza desta enorme preoccupazione il fatto che per la prima volta nel nostro Paese viene riconosciuto il “ dolo eventuale” per un infortunio sul lavoro. La preoccupazione è per i prevedibili effetti negativi che questo potrà determinare nelle aule dei tribunali e in questo sentimento anti industriale.
Associati Torino
A mio giudizio la questione primaria non è se Thyssen abbia ragione o torto, ma se con questa sentenza si apre una stagione nuova per la sicurezza sul lavoro e cosa ciò comporterà per gli imprenditori e per le persone che hanno responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. Io vorrei sapere cosa significa nel concreto la sentenza Thyssen e se questa sentenza cambierà le regole e conseguentemente dovranno cambiare i comportamenti degli imprenditori e dei lavoratori. Noi imprenditori siamo preoccupati perché non comprendiamo cosa ci viene chiesto di fare in conseguenza della sentenza Thyssen o cosa dovremo fare di diverso successivamente. La sentenza Thyssen mi porta a chiedere in che misura e in presenza di quali comportamenti, condotte o situazioni un imprenditore possa ritenersi a posto con la legge. Basta quindi che io affronti una valutazione del rischio secondo la mia esperienza o debbo spingermi a immaginare cose mai accadute perché lontane dalla realtà? È ovvio che la sentenza andrà letta con estrema cura, e che stiamo parlando di un fatto drammatico, ma desta enorme preoccupazione che per la prima volta si sia deciso di procedere, in un processo per morti sul lavoro, per omicidio volontario. Riesce difficilissimo immaginare che un imprenditore vada in azienda con la volontà di creare le condizioni per provocare un incidente. Speriamo solo che questa sentenza non abbia effetti devastanti sull’economia ternana, e su quella regionale.
Associati Umbria
Della sentenza Thyssen preoccupa, in particolare, l’applicazione del principio del dolo eventuale alla materia degli infortuni sul lavoro. Questo perché è la prima volta che accade in Italia, ma, a quel che si legge sui quotidiani e si sente dire nei dibattiti, è la prima volta che accade anche in Europa. Preoccupa gli imprenditori l’eventualità che, a partire dalla vicenda Thyssen, la magistratura possa configurare questa ipotesi di reato del "dolo eventuale"in modo generalizzato ed indiscriminato anche in presenza di situazioni particolarmente complesse e oggettivamente incerte. Preoccupa ancor più la possibilità che con la sentenza Thyssen si possa aprire una stagione nella quale il timore per una sanzione "esemplare"possa essere la via maestra per garantire la sicurezza nelle imprese, piuttosto che continuare sulla strada della prevenzione. Con la sentenza Thyssen viene riproposto il principio della responsabilità oggettiva, in ragione del quale l’imprenditore deve rispondere — al di là di ogni ragionevole limite di valutazione preventiva— per il solo fatto di essere il capo dell’impresa.
Associato Milano