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 2011  maggio 08 Domenica calendario

FRA LE DUE VERSIONI AMPIO SPAZIO PER UNA ZONA D’OMBRA — C’è

spazio per un’ampia zona d’ombra tra l’annuncio del vicepresidente del Consiglio nazionale transitorio degli insorti, Abdel-Hafiz Ghoga, secondo il quale l’Italia farà ricevere «molto presto» armi ai ribelli libici, e la smentita «categorica» opposta ieri in via ufficiosa dalla Farnesina. Appena tre giorni fa, alla fine di una riunione con 22 Stati per il «Gruppo di contatto» sulla Libia, il ministro degli Esteri Franco Frattini aveva ribadito che il nostro Paese è deciso a inviare equipaggiamento tecnico e istruttori militari. «Assistenza militare non letale» , l’aveva definita. Ma che almeno in Gran Bretagna, Francia e Usa la questione sia aperta è risaputo. Come evidente è che ammissioni su spedizioni italiane di casse di mitra o lanciarazzi potrebbero turbare una coalizione di governo nella quale la Lega Nord si è pronunciata a sfavore dell’invio di aerei contro le forze di Muammar el Gheddafi, pur non bocciandolo in Parlamento. «Tutto quello che occorre per l’autodifesa può rientrare in un quadro di legittimità internazionale» , era stato il riassunto di Frattini sulla discussione nel Gruppo di contatto. Sugli armamenti veri e propri, aveva aggiunto: «Vi è una questione importante di interpretazione delle due risoluzioni dell’Onu: la 1970 che pone un embargo e la 1973 che con una lettura, anche mia personale, può contenere una deroga» . Il senso era: noi italiani di mitra non ne diamo, ma se qualcun altro Stato lo fa ne ha diritto. Altri elementi aiutano a comprendere il contesto nel quale si inseriscono le due versioni contrapposte di ieri. Il primo è che la capacità di Gheddafi di tenere da settimane sotto scacco i ribelli a Misurata indica quanto sia risultato difficile finora battere il Colonnello, o anche soltanto fermare la sua repressione, esclusivamente con le incursioni aeree della Nato. Frattini in passato non ha del tutto negato disponibilità ad armare gli insorti. «La consegna di armi non può essere esclusa» , aveva affermato il 4 aprile mentre riconosceva il Consiglio come rappresentante della Libia. Ipotizzò armamenti «anticarro» . Il 14 aprile, una correzione: niente armi, diventò la linea di Frattini, l’Italia può offrire «sostegni di tipo militare non letale, per esempio apparati di comunicazione, veicoli, strumenti di visione notturna» . Sulla stampa è stato scritto che il nostro Paese fornirebbe già Kalashnikov agli insorti. «Non mi risulta» , era stata la risposta del ministro della Difesa Ignazio la Russa al Corriere che gliene chiedeva conferma. Salvo le parole di Ghoga, nulla confutava ieri la versione della Farnesina. Né cancellava che, dovunque e da sempre, non tutte le mosse compiute in casi del genere vengono proclamate. Nel 1986, Bettino Craxi fece avvisare Gheddafi che gli Usa stavano per bombardarlo. Si seppe anni e anni dopo.
Maurizio Caprara