Marisa Fumagalli, Corriere della Sera 07/05/2011, 7 maggio 2011
«UNA VITA SENZA LIMITI». I 90 ANNI DEL PAPA DI TOPOLINO SUGLI SCI
Il senso della vecchiaia per Rolly Marchi, giornalista, scrittore, sportivo, e molto altro ancora. «Non ci ho mai pensato fino alla soglia dei novant’anni, che compirò il 31 maggio— dice — La vita è stata un susseguirsi di avventure e di tante cose da fare, senza limiti. Mi ero abituato a pensare ad un progetto e a realizzarlo. Ma da un po’ di tempo mi sento diverso. Sono cambiato. Circa un anno fa è accaduto un episodio...» . Racconti. «Due miei amici avevano festeggiato magnificamente i 91 anni, mangiando e bevendo in allegria. Passa un po’ di tempo e uno di loro non si sente bene. Il fisico aveva fatto crac, se n’è andato in pochi giorni. Allora ho capito: quando uno è vecchio muore in fretta» . Rolly Marchi, nato a Trento, Rolando all’anagrafe (nome detestato), parla del suo compleanno e dei vari festeggiamenti che gli hanno preparato i numerosi amici. Già archiviata la festa di Moena, sulle Dolomiti di Fassa, elenca le altre, in tono divertito: «Il 14 ci sarà il pranzo all’hotel Bulgari di Milano, il 21 si brinda a Trento, il 31 ancora a Milano, al Clubino. E non finirà lì» . Rolly è pimpante. La riflessione, vagamente malinconica, sul diventare vecchi («ora mi soffermo a pensare di più ai figli, ai nipoti» ) è già sfumata. Gli impegni incalzano. Per cominciare, deve curare il prossimo numero de La Buona Neve, rivista fondata vent’anni fa e portata avanti con entusiasmo. «Lavoro nella mia stanza milanese — spiega — Ho un piccolo aiuto, ma faccio tutto da solo» . Chi è Rolly Marchi? La sua vita è stata ed è così piena (di esperienze e di successi) che diventa un’impresa tratteggiarla. Si ha la sensazione che tutti o quasi (di sicuro gli sportivi e le persone di una certa età) lo conoscano. Rolly è l’unico giornalista al mondo ad aver seguito tutti i giochi Olimpici Invernali, dal 1948 fino a Torino 2006. È famoso per aver inventato, nel 1958, il Trofeo Topolino, gara di sci per ragazzini che ha lanciato, tra gli altri, Tomba e Thoeni. Per inciso, fu Mike Bongiorno a spronarlo in questa avventura. Nel 1966, accompagnò Dino Buzzati sulla Croda da Lago, l’ultima ascensione dello scrittore. Rolly ha vinto gare e premi di ogni sorta. Formidabile cronista, ci racconta di avere pronosticato la medaglia d’oro per Livio Berruti, alle Olimpiadi del 1960. «Ma il giornale su cui scrivevo non si azzardò a pubblicare la mia previsione — ricorda— Berruti, però, lo venne a sapere e mi onorò di una passeggiata trionfale per il centro di Roma dove un fiorista, avvistandolo, gli regalò 100 rose rosse. Anche lui sarà a Milano, alla mia festa» . Una lunga esistenza, la sua, divisa — sintetizzando — tra sport (per agonismo e per diletto), montagna, fotografia, scrittura (moltissimi articoli per Il Giorno, Il Giornale, La Gazzetta dello Sport, e una decina di libri), buone azioni. Nel 2003, l’associazione Alvise Cornaro, che si occupa di problemi degli anziani, conferendogli l’omonimo Premio, scrisse nella motivazione: «Le sue passioni non sono né giovani né vecchie, né sentono il segno del tempo. Sono una continua testimonianza di ardente vitalità alle giovani generazioni» .
Marisa Fumagalli