Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 07/05/2011, 7 maggio 2011
FINMECCANICA, UN IMPRENDITORE ACCUSA: PATTO PER SOLDI A PD E «ITALIANIEUROPEI»—
Si apre un nuovo scenario nell’inchiesta sull’affidamento degli appalti da parte delle aziende che fanno capo a Finmeccanica. A rivelare presunti patti illeciti è un imprenditore che sostiene di essersi impegnato a versare soldi al Partito Democratico e alla Fondazione «Italianieuropei» che fa capo a Massimo D’Alema purché la sua impresa fosse favorita nelle assegnazioni e in particolare nella gestione delle intercettazioni per conto delle Procure. Si chiama Pio Piccini e l’estate scorsa è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della società Eutelia. Accusato insieme ai nuovi amministratori di bancarotta fraudolenta. Indica come mediatore di questa trattativa Vincenzo Morichini, l’ex amministratore del consorzio di agenzie Ina-Assitalia di Roma che con l’esponente del Pd aveva in comproprietà la barca «Ikarus» , ora indagato per false fatturazioni. Il suo interrogatorio risale al 15 settembre scorso e dopo le sue dichiarazioni i pubblici ministeri Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, hanno delegato accertamenti alla Guardia di Finanza. Gli investigatori del nucleo Valutario hanno effettuato controlli e perquisizioni concentrandosi sulla società Sdb dello stesso Morichini e su altre aziende. Il ricorso al tribunale del Riesame ha svelato una parte delle carte processuali compreso il verbale di Piccini sul quale sono in corso ulteriori verifiche. Due contributi da 15.000 euro Nella prima parte della deposizione Piccini dà conto dei suoi rapporti con «lobbisti ai quali mi affidavo per poter sviluppare progetti, relazioni e la possibilità di divulgare e di portare a casa importanti commesse in settori specifici legati alla mia materia» . Ed è a questo punto che parla di Morichini: «L’ho conosciuto a Roma a fine 2007, primi 2008 alla Fondazione "Italianieuropei"negli incontri istituzionali dove mi avevano invitato. Mi propose un rapporto diretto per poter gestire tutta una serie di rapporti nel mondo romano, principalmente legato a società come Finmeccanica e con la possibilità di estenderli in quelle regioni dove ci fosse stata una guida Pd essendo lui molto vicino al Pd e al Partito Democratico... La prima cosa che poi mi chiederà sarà di dare un contributo di 15.000 euro alla Fondazione che noi faremo come Omega credo nei primi 2009, fine 2008 come Omega. Cominciamo poi a progettare quelle che sono le attività... La troverà poi anche in Temis per altri 15.000 nel periodo successivo... Soldi iscritti a bilancio, ho la ricevuta dell’associazione... Cominciammo a discutere del progetto che mi stava a cuore, che era quello della gestione delle prestazioni obbligatorie per la magistratura, le intercettazioni telefoniche... Mi ha presentato l’uomo che gestiva la Fondazione, che gli avevo chiesto anche cose su Finmeccanica... Poi incontro anche un paio di volte il presidente D’Alema. A questo punto la parte principale su cui iniziamo è proprio il rapporto di Finmeccanica per procedere a una internalizzazione di tutto il sistema delle intercettazioni e io avevo un ruolo specifico, tanto che ci sono varie email che partono prima da Omega e poi da Temis per studiare il progetto. A questo punto lui (Morichini ndr) mi chiede 2.500 euro al mese per la prestazione e un contratto a parte per un percentuale, mi sembra del 5 per cento sull’eventuale progetto delle intercettazioni nel momento in cui fosse andato a buon fine» . Gli incontri con Guarguaglini I magistrati gli chiedono chiarimenti e Piccini assicura di aver parlato con Guarguaglini «perché a Finmeccanica (l’appalto ndr) glielo affidava il ministero della Giustizia» dopo la stipula del contratto da 2.500 euro al mese. Afferma Piccini: «A quel punto ci attiviamo su Finmeccanica e viene fatto l’incontro anche col presidente Guarguaglini per presentare quello che avevamo fatto e le potenzialità che potevamo esprimere... e attorno a ottobre viene fatto un accordo tra Omega Et e Temis, la nuova società, la mia e Selex... È un accordo quadro che chiaramente gli permette varie way out concordato con l’amministratore delegato di Selex Semà, Stornelli... Prima ho visto Guarguaglini e poi siamo andati con Morichini anche da Stornelli... Guarguaglini disse chiaramente che questa cosa la stava seguendo Selex, era incaricato Stornelli di seguire il progetto, ma era da molti anni che lo stava seguendo... Il discorso delle percentuali prevedeva poi che io le dirottassi sulla sua Sdb e nel caso in cui andassero a buon fine, queste sarebbero servite in parte per coprire Sbd, in parte per coprire Fondazione Italianieuropei e in parte il Partito Democratico» . I magistrati chiedono se fosse previsto qualcosa anche per Guarguaglini. Piccini nega e aggiunge: «Come veniva diviso questo 5 per cento non lo so. Morichini mi disse: "Una parte va a me e una parte alle due strutture. Morichini era amico personale di D’Alema, credo fosse quello che gli ha venduto il primo o il secondo Ikarus, mi diceva questo. Io ho incontrato con lui e con altre persone di cui poi vi devo parlare D’Alema ad alcuni incontri, cene della Fondazione, agli ultimi incontri elettorali sulle amministrative, però il rapporto diretto ce l’avevo con Morichini» . Secondo l’imprenditore il contratto poteva essere «fino a otto, nove milioni di euro l’anno e tra l’altro non prevedeva la gara perché sarebbe stata un’operazione secretata, in funzione della problematica legata alle intercettazioni» . I magistrati chiedono come sia andata a finire e Piccini risponde: «Non è finita perché stava andando avanti poi io sono qui, insomma ancora stavamo aspettando e io mi lamentavo del ritardo nel frattempo tenevo i rapporti con Sdb con la parte amministrativa che era rappresentata dal dottor Massimo Bologna che secondo Morichini era il cugino di D’Alema» . Le sponsorizzazioni alla Regione Umbria Al termine del suo interrogatorio Piccini sostiene che «Morichini mi portò in Umbria e mi presentò tutti i direttori generali delle Asl, tutti i direttori generali delle aziende ospedaliere e cominciamo una presentazione di quelli che sono i nostri progetti» . L’imprenditore sostiene che per farlo lavorare nel settore della Sanità, Morichini «mi fece incontrare la presidente nell’ufficio della Regione a Terni. Lei mi disse di prendere contatto col suo segretario al quale portare la bozza dei progetti» . Tra i suoi referenti in Umbria Piccini indica anche «Adolfo Ordini che era amministratore unico di Arusia, l’agenzia agricola della Regione. Poi rivela di aver «versato 20.000 euro per sponsorizzare Umbria Jazz, me lo chiese il segretario del presidente della Regione, si chiama Valentini» . Anche su questi aspetti gli uomini della Guardia di Finanza stanno effettuando verifiche.
Fiorenza Sarzanini