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 2011  maggio 06 Venerdì calendario

BANCA DEL SUD, SÌ DA BANKITALIA

Colpo di acceleratore, con effetto-turbo dopo una massiccia semplificazione, dei "Trem-bond", le speciali obbligazioni fiscalmente agevolate per i risparmiatori che alimenteranno i rubinetti del credito a favore delle Pmi, dell’occupazione e dei progetti etici nel Sud fino «a un massimo di 3 miliardi di euro annui». E via libera della Banca d’Italia alla Banca del Mezzogiorno, «un gigante» che potrà avere 7.000 sportelli e più, dopo l’autorizzazione di Palazzo Koch all’acquisizione del Mediocredito centrale da parte di Poste. Sono queste le due innovazioni, ideate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti per lo sviluppo nel Mezzogiorno, confermate ieri in rampa di lancio in occasione del varo in consiglio dei ministri del decreto sviluppo.

I "Titoli di risparmio per l’economia meridionale", fiscalmente agevolati e dedicati ai soli investitori privati, hanno preso finalmente forma in via definitiva nel decreto sviluppo approvato ieri in Cdm, dopo aver fatto un’anticamera lunga 18 mesi per la messa a punto delle complesse modalità di collocamento. Il provvedimento, e questa è una prima novità rispetto alla norma precedente, fissa un tetto di emissioni pari a 3 miliardi annui, che però potrà essere modificato annualmente dal ministro dell’Economia. È stata inoltre introdotta una serie di paletti per quanto riguarda l’entità che potrà essere emessa dai singoli istituti bancari, in base al patrimonio di vigilanza (30%) e all’importo complessivo previsto annualmente (20% o 5% a seconda del tipo di banca).

Queste speciali obbligazioni potrebbero sbarcare sul mercato fors’anche già a partire da questa estate, stando a fonti bene informate vicine al Tesoro: manca ora solo la stesura di un prospetto informativo ad hoc da parte di Consob. I cosiddetti "Trem-bond", con scadenza non inferiore ai 18 mesi, godranno di un’importante «aliquota di favore» perchè saranno soggetti a una ritenuta del 5% contro il 12,50% di altri titoli obbligazionari in circolazione di pari durata: una maggiorazione sul rendimento netto del 7,5 per cento. Serviranno a «favorire il riequilibrio territoriale dei flussi di credito nel Mezzogiorno per gli investimenti a medio-lungo termine delle Pmi e i progetti etici». Potranno essere acquistati solo da investitori privati in via diretta, e mai indirettamente tramite fondi d’investimento. Tra le novità della norma contenuta nel decreto sviluppo, spiccano due importanti semplificazioni rispetto alla formula precedente: sono state rimosse le restrizioni sulla quantità acquistata dai singoli investitori, che ora è senza limiti (precedentemente era stato stabilito un massimo di 100.000 euro per ogni risparmiatore) ed è stato cancellato il limite temporale per la detenzione dei Trem-bond in portafoglio (che inizialmente era stato indicato in un minimo di 12 mesi).

Oltre ai Titoli di risparmio per l’economia meridionale, ieri Tremonti ha annunciato con enfasi l’arrivo dell’autorizzazione della Banca d’Italia all’acquisizione del Mediocredito Centrale da parte di Poste, che ha dato l’atteso disco verde alla struttura sulla quale si concentrerà l’avvio della banca per il Sud. «Nasce un gigante», ha detto il numero uno di via Venti Settembre in riferimento al nuovo istituto che «potrà arrivare a 7.000 sportelli» e oltre con la partecipazione, oltre al colosso Poste, delle banche di credito cooperativo e delle banche popolari come ha auspicato Tremonti. «La delibera della Banca d’Italia permetterà la realizzazione del disegno normativo che prevede di facilitare l’accesso al credito per le imprese del Mezzogiorno attraverso la capillare rete di Poste Italiane, presente nelle regioni meridionali con circa 4.500 uffici postali - ha confermato in una nota diramata ieri Poste -. A questi è previsto che a breve si aggiungano gli oltre 3.000 sportelli delle banche popolari e del credito cooperativo, di cui si prevede la prossima adesione all’iniziativa, per un totale di oltre 7.500 sportelli». La nuova Banca opererà a supporto delle Pmi del Sud «con diversi strumenti creditizi, tra i quali credito industriale, credito agevolato e gestione di fondi di garanzia regionali, nazionali ed europei».