Pierluigi Magnaschi, ItaliaOggi 6/5/2011, 6 maggio 2011
Bin Laden fa discutere soltanto gli occidentali - Ha stupito tutti gli osservatori internazionali, la scarsa reazione della popolazione islamica alla notizia dell’uccisione del leader di Al Qaeda, Osama bin Laden
Bin Laden fa discutere soltanto gli occidentali - Ha stupito tutti gli osservatori internazionali, la scarsa reazione della popolazione islamica alla notizia dell’uccisione del leader di Al Qaeda, Osama bin Laden. Se si eccettuano i palestinesi, non ci sono state, negli altri paesi islamici, delle manifestazioni di protesta contro il nemico a stelle e strisce che lo ha fatto fuori, né di cordoglio per questa sorta di Che Guevara con il turbante. Eppure, bin Laden, con l’abbattimento delle due torri di New York, aveva riempito di orgoglio gli islamici che vedevano in lui il contro-crociato tanto atteso, il guerrigliero che vendicava il lungo colonialismo dei bianchi. Bin Laden fu visto come l’uomo che era stato in grado di umiliare l’ultrapotenza americana, la stessa che sostiene Israele che, ai loro occhi, è l’abusivo occupante della Palestina. Ma, ben presto, bin Laden si è rivelato per ciò che era e cioè l’uomo che voleva portare all’indietro le lancette del mondo. A bin Laden non interessava creare, nel mondo arabo, delle condizioni di libertà e di sviluppo. Nel suo delirio bombarolo, bin Laden, anziché liberare le popolazioni islamiche facendole diventare ciò che è riuscita a diventare la Cina, per esempio, si proponeva di rinchiuderle nel sarcofago di regole medioevali, incompatibili con la modernità. Per perseguire il suo disegno, bin Laden ha fatto uccidere, in attentati ciechi, molti più musulmani che non cristiani, seminando lutti all’ingrosso anche all’interno delle moschee o nelle cerimonie religiose, senza rispetto per nulla e per nessuno, in un tragico disegno di morte collettiva che ricordava il clima delirante degli ultimi giorni del regime di Hitler nel bunker di Berlino. I giovani musulmani che, negli ultimi mesi, sono scesi in piazza per reclamare regimi democratici e la rimozione delle classi dirigenti corrotte, sono, inevitabilmente, dei giovani anti al Qaeda e quindi anti bin Laden. Non vogliono un islam che riporti le donne nelle catacombe dei burqa; che si chiuda a riccio contro le novità sociali, economiche, tecnologiche e di costume; che imponga la sharia al posto delle leggi dello stato; che ripristini la teocrazia sulla democrazia. Non a caso, dalla Tunisia, proprio adesso che è stata liberata, i giovani vogliono fuggire a rischio della vita. Essi non sono delle quinte colonne islamiche destinate a conquistare l’Europa (come pensava Oriana Fallaci) ma degli antesignani di un islamismo che anela alle regole democratico-occidentali. La libertà è contagiosa. La gente non si accontenta di averne un po’, la vuole tutta. L’esatto opposto di ciò che pensava bin Laden con il suo modello imperniato sulla schiavitù teologica che è incompatibile con Internet.